Fisco, ecco il concordato preventivo (entro luglio). Multe dimezzate se si aderisce agli accertamenti. Maggior gettito per 760 milioni

Nella bozza del decreto legislativo della delega fiscale sono contenute alcune importanti novità

Fisco, multe dimezzate con adesione preventiva e concordato entro luglio: così cambia la riscossione
Fisco, multe dimezzate con adesione preventiva e concordato entro luglio: così cambia la riscossione
Giovedì 2 Novembre 2023, 12:26 - Ultimo agg. 3 Novembre, 00:39
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Fisco, come cambia la riscossione? Nella bozza del decreto legislativo della delega fiscale sono contenute alcune importanti novità che riguardano i contribuenti e il rapporto con l'Agenzia delle Entrate. Dalla lotta all'evasione al concordato preventivo, ecco cosa cambia.

Concordato preventivo

Arriva il concordato preventivo biennale che consentirà ai contribuenti di accordarsi preventivamente e per due anni sui propri redditi con il fisco. All'esame del Consiglio dei Ministri di domani è uno dei decreti legislativi di attuazione della delega fiscale che prevede che l'Agenzia delle Entrate metta a disposizione dei contribuenti la proposta di adesione entro aprile 2024 (ma a regime la scadenza è il 15 marzo). I contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno. Èquanto si legge nella bozza del provvedimento che l'Ansa ha potuto legge e che prevede anche norme su controlli-accertamenti.

Evasione fiscale e IA

La lotta all'evasione punta sull'intelligenza artificiale grazie anche ad una maggiore integrazione delle banche dati delle amministrazioni.

Lo schema di decreto legislativo che attua la delega fiscale prevede infatti una revisione delle norme in materia di attività di analisi del rischio e per far questo si riferisce esplicitamente all'intelligenza artificiale che servirà a stanare preventivamente i furbetti nel rispetto - si precisa - delle norma sulla privacy. Le informazioni saranno utilizzate dall'Agenzia delle Entrate, anche tramite interconnessione tra loro e con quelle di archivi e registri pubblici.

 

Multe dimezzate

Il fisco punta sempre di più su dialogo preventivo con i contribuenti. Soprattutto in fase di accertamento. La novità è nella bozza del decreto legislativo della delega fiscale che prevede una dialettica obbligatoria tra amministrazione e contribuente. Cioè, ad esempio, l'Agenzia delle Entrate dovrà dialogare in caso di accertamento e verbale. Il contribuente potrà aderire e dialogare anche subito dopo l'emissione del verbale. In presenza dell'adesione la misura delle sanzioni sarà ridotta alla metà. In caso di mancato pagamento delle somme dovute l'Agenzia delle entrate provvederà invece all'iscrizione a ruolo.

 

Controlli incrociati tra stati membri

Arrivano i controlli simultanei e incrociati tra i diversi Paesi per prevenire o colpire fenomeni di evasione fiscale. Lo schema di decreto legislativo che attua la delega fiscale prevede infatti che l'amministrazione finanziaria possa decidere di procedere a controlli simultanei con le amministrazioni finanziarie degli altri Stati membri, ciascuno nel proprio territorio, allo scopo di scambiare le informazioni così ottenute quando tali controlli appaiano più efficaci di un controllo eseguito da un solo Stato membro. Si prevedono anche delle «verifiche congiunte».

 

Cartelle esattoriali sulla pec: subito via ai termini

Le notifiche fiscali, comprese le contestazioni e quindi le cartelle, potranno essere spedite al contribuente anche sul domicilio digitale, prevedendo se la cartella risultasse satura anche un secondo invio. Ma la decorrenza dei termini, per i pagamenti ed anche la decadenza o la prescrizione, scatterà praticamente da subito, non appena il gestore della posta certificata o del domicilio digitale comunicherà l'avvenuta consegna. Lo prevede la bozza dello schema di decreto legislativo che attua una parte della delega fiscale su controlli e accertamenti.

 

Concordato biennale, maggior gettito per 760,5 milioni

Il nuovo strumento del concordato preventivo biennale per i lavoratori autonomi (sottoposti a indici di affidabilità e forfettari) dovrebbe portare ad un maggior gettito in termini di cassa di 760,5 milioni: 748,1 l'anno prossimo e 12,3 milioni nel 2025. Maggior gettito che non sarà cautelativamente incluso nei conti. È quanto prevede il governo nella relazione tecnica al decreto legislativo di attuazione della delega fiscale che riguarda appunto la regolarizzazione di forfettari e sottoposti a indici di affidabilità. La platea complessiva di contribuenti che aderiscono al regime forfettario nel 2021 - spiega la relazione del governo - (dati desunti dal terzo fascicolo del modello redditi) è pari a 1.777.830 mentre gli Isa sono pari a 2.541.448. Il concordato prevede che per aderire i contribuenti debbano mettersi in regola con il fisco: attraverso l'estinzione dei ruoli superiori a 5.000 euro e la previsione di dichiarare un reddito di almeno 2.000 euro. Sono poi previste norme specifiche sul 'votò di affidabilità per gli Isa (deve essere almeno 8 o ci si deve mettere in regola). L'effetto dell'estinzione dei ruoli per i forfettari nel 2024 è di 55.875.948 euro, mentre l'effetto del raggiungimento del voto 8 per i soggetti Isa è stimato in 605.801.891 euro. Considerate anche le altre voci il totale al centesimo per il 2024 è: 748.105.457 milioni e 12.394.594 nel 2025. Nei due anni 760.500.051. L'effetto di incremento è atteso per l'anno prossimo ma quello «finanziario positivo derivante dalla maggiore base imponibile dichiarata (pari almeno a 2000 euro) si produrrà nel 2024 e nel 2025, in occasione del versamento degli acconti riferiti a tali periodi di imposta».

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