Giovani, arriva il piano: tagli Irpef e incentivi a chi assume under 30

Due emendamenti alla delega fiscale per favorire l’inserimento lavorativo

Giovani, arriva il piano: tagli Irpef e incentivi a chi assume under 30
Giovani, arriva il piano: tagli Irpef e incentivi a chi assume under 30
di Michele Di Branco
Domenica 9 Luglio 2023, 00:38 - Ultimo agg. 11:32
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Meno tasse per chi assume giovani under 30 ed incentivi fiscali per evitare che i migliori prodotti partoriti dalle scuole e dalle Università fuggano all’estero. Governo in campo con un piano giovani per rafforzare i meccanismi di protezione delle nuove generazioni, minacciate da tassi di disoccupazione (intorno al 20 per cento, certifica l’Istat) ancora troppo elevati, da stipendi bassi e da un clima che le scoraggia, tanto che un under 29 su cinque è ricompreso nella triste categoria dei Neet, soggetti che non studiano e non lavorano. Per cercare di spezzare questa catena, il governo cerca di utilizzare lo strumento della delega fiscale in discussione in parlamento, inserendo al suo interno principi che faranno parte integrante della riforma tributaria. Tra le novità più importanti volute dalla maggioranza figurano in particolare due emendamenti, fortemente sostenuti da Fratelli d’Italia.


LA REVISIONE
Il primo, prevede, nell’ambito della revisione dell’Irpef (che prevede la riduzione da 4 a 3 aliquote con l’obiettivo di gratificare i redditi medio-bassi) misure per favorire lo stabile inserimento nel mercato del lavoro dei giovani. Più nel dettaglio, l’emendamento aggiunge, tra i principi e i criteri direttivi specifici per la revisione del sistema di Imposizione sui redditi delle persone fisiche, anche «misure volte a favorire lo stabile inserimento nel mercato del lavoro dei giovani che non hanno compiuto il trentesimo anno di età». Ancora ai giovani si rivolge un secondo emendamento che, sempre nell’ambito della revisione dell’Irpef, prevede misure per evitare la fuga di studenti all’estero. In particolare si fa esplicito riferimento all’adozione di misure volte a «favorire la permanenza in Italia degli studenti ivi formati, anche mediante la razionalizzazione degli incentivi per il rientro in Italia di persone ivi formate occupate all’estero». Fonti alle prese con questo dossier spiegano che potrebbe essere messo in campo un taglio drastico della base imponibile Irpef (fino all’80 per cento) per chi sceglie di rinunciare alla fuga all’estero accettando opportunità di lavoro domestiche.


I REGIMI
Va ricordato che nel corso degli anni sono stati definiti diversi regimi agevolativi con l’obiettivo di riportare in Italia lavoratori, giovani o meno, che nel corso del tempo ne erano usciti. In base ai dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2021 sono stati 21 mila (rispetto ai 16 mila dell’anno precedente) i contribuenti che hanno sfruttato una di queste agevolazioni, riservate a categorie quali ricercatori, professionisti dello sport o persone con alto reddito. La tassazione di favore viene concessa in cambio del trasferimento della residenza.
Il nuovo piano giovani dell’esecutivo è poi destinato ad integrare il complesso di norme già in vigore per le nuove generazioni. In materia abitativa, ad esempio, figura il bonus affitto per i giovani under 31: la misura che permette ai ragazzi che stipulano contratti di locazione di ottenere una detrazione per un valore massimo di 2 mila euro per i primi 4 anni del contratto d’affitto, rivolta a chi ha un reddito non superiore a 15.493 euro.

Tra le opportunità in materia c’è anche il bonus prima casa per gli under 36, che comprende esenzioni di imposte e sgravi fiscali in favore di giovani acquirenti con età inferiore a 36 anni e Isee non superiore a 40 mila euro. Inoltre sono attivi, anche nel 2023, i mutui agevolati per la prima casa che prevedono la concessione di una garanzia fino all’80%, da parte dello Stato, sulla quota capitale. In tema lavoro, il governo ha confermato, anche per quest’anno, l’incentivo contributivo in favore delle aziende che trasformano un rapporto precario in un contratto a tempo indeterminato per un lavoratore under 36. L’agevolazione è pari all’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 8 mila euro annui, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.


IL MASSIMALE
Nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto. Con riferimento alla durata del periodo di fruizione dell’agevolazione, la misura spetta per un periodo massimo di 36 mesi a partire dalla data dell’assunzione o trasformazione incentivata. L’esonero cresce invece fino ad un periodo massimo di 48 mesi per i datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in 8 regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. 

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