Pensione a 63 anni con 30 o 36 anni di contributi, come fare e quanto si prende

Grazie all'Ape sociale per i lavori gravosi o in altri casi specifici si può andare in pensione a 63 anni anche con 30 anni di contributi: ecco come fare

Una sede dell'Inps (Istituto nazionale previdenza sociale) di Chieti
Una sede dell'Inps (Istituto nazionale previdenza sociale) di Chieti
di Giacomo Andreoli
Mercoledì 16 Agosto 2023, 16:00 - Ultimo agg. 18 Agosto, 08:52
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In pensione a 63 anni con 30, 32 o 36 anni di contributi. Ci sono casi specifici in cui è possibile l'uscita anticipata dal lavoro senza rientrare per forza nel conto, tra anni anagrafici e di contributi, di Quota 103. Grazie all'Ape sociale ed altri strumenti, infatti, ci sono lavoratori, per lo più gravosi, che possono andare in pensione. Vediamo in quali casi è possibile e come fare.

La conferma dell'Ape sociale

Con la prossima legge di Bilancio si va verso la conferma dell'Ape sociale, ma è emersa anche la possibilità di un ampliamento della platea di chi ne beneficia. Lo strumento, poi, potrebbe anche aprirsi anche alle donne, proprio per ovviare all’addio a Opzione donna. Istituita dall'articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017, l'Ape sociale prevede un'indennità a carico dello Stato erogata dall'Inps, entro dei limiti di spesa, a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero.

L'indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all'età per la vecchiaia. In vigore sperimentalmente dal 1° maggio 2017 la scadenza, in seguito a successivi interventi normativi è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023.

Come andare in pensione a 63 anni

Ad accedere allo scivolo pensionistico a 63 anni è ad esempio un edile, lavoratore dipendente, che ha 32 anni di contributi, validi per l’accesso a una delle formule previste dall’Ape sociale. Negli ultimi 10 anni e per più di 7 anni, deve aver però svolto quel lavoro.

Anche chi ha percepito la Naspi, perché disoccupato, può chiedere di andare in pensione prima, sempre con l'Ape sociale. Può accedere a questo strumento chi si trovi nella situazione di disoccupazione, di invalidità per almeno il 74% o sia un caregiver.

Per gli edili il rapporto la contribuzione richiesta in questo caso (cioè se diventano disoccupati) è pari a 30 anni. Il rapporto di lavoro, però, deve essersi concluso per licenziamento, dimissioni collettive o per giusta causa, risoluzione consensuale oppure per la conclusione del rapporto di lavoro a termine nei precedenti 36 mesi. Per accedere allo scivolo pensionistico, poi, il lavoratore deve aver smesso di prendere la Naspi da 18 mesi.

Nel caso di un lavoro usurante, infine, si può accedere alla pensione al di là dello sconto sugli anni di età, quando si raggiungono i 36 anni di contributi, con sette degli ultimi dieci anni occupati con quella mansione.

Il codice Ateco

Bastano in generale 63 anni e 32 di contributi per i dipendenti delle imprese edili e affini, con codice Ateco 6.3.2.1.2 dell’Istat, e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica o terracotta, con codice Ateco 7.2.3.3. Per la corrispondenza del codice Ateco serve la presentazione all’Inps del modello AP 116 da parte dell’impresa.

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