Pensioni e riscatto della laurea, aumentano i costi. Quanti soldi si perdono, quando conviene andare e cosa cambia

L'effetto sugli assegni pensionistici e sul costo del riscatto della laurea si fa sentire: ecco quali sono i maggiori contraccolpi

Una donna controlla i suoi requisiti pensionistici
Una donna controlla i suoi requisiti pensionistici
di Giacomo Andreoli
Lunedì 31 Luglio 2023, 16:22 - Ultimo agg. 1 Agosto, 15:38
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Continua a calare l'inflazione, ma a luglio è ancora in crescita del 6% dal 6,4% di giugno, tornando allo stesso livello di aprile 2022. L'effetto sugli assegni pensionistici e sul costo del riscatto della laurea si fa e si farà ancora sentire a lungo. Rispetto al picco toccato a fine 2022, oggi l’indice dei prezzi al consumo è dimezzato. Il target della Banca centrale europea (2%), però, rimane lontano, e con un’inflazione media che quest’anno è al 5,6% (nel 2022 è stata dell’8,1%) i contraccolpi sono evidenti. Il primo problema è la perdita del potere d'acquisto, che la rivalutazione delle pensioni non è riuscita a colmare, anche perché gli aumenti di assegno non hanno riguardato tutti allo stesso modo.

 

Il costo maggiore della pensione anticipata

Non solo: per raggiungere alcuni obiettivi, come l’anticipo della pensione, oggi chi ha iniziato a lavorare dal 1996 deve versare di più. Secondo le elaborazioni di Smileconomy, se nel 2012 la soglia dell’importo pensionistico (pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale) per poter dire addio al lavoro con 64 anni di età e 20 anni di contributi versati era di 297mila euro, nel 2024, in base all’inflazione annua acquisita finora, bisognerà raggiungere un controvalore di circa 373mila euro. Significa un aumento del 25%: oltre 75mila euro in più.

Anche per la pensione di vecchiaia contributiva, a 67 anni d'età, la soglia montante (pari ad almeno 1,5 volte il valore dell’assegno sociale) cresce da 143 mila euro del 2022 ai 181 mila euro del 2024.

L'inflazione colpisce anche i redditi elevati

L’inflazione ha un contraccolpo importante anche per chi ha redditi elevati e ha iniziato a lavorare a partire dal primo gennaio del 1996. I contributi pensionistici devono essere pagati fino a un massimale contributivo che è legato all’inflazione. Nel 2022 era di 105.014 euro, salito quest’anno a 113.520 euro a causa dell’inflazione del 2022 e nel 2024 potrebbe ulteriormente salire a 119.877 euro

La scelta sul Tfr

Questa situazione spinge chi è più giovane a dover fare una scelta, usando vari strumenti per pensare subito alla pensione. A partire dal Tfr: nel 2022 quello lasciato in azienda ha offerto un rendimento del 10% circa, mentre i fondi pensione hanno generato perdite tra il 9,8% e l’11,5%. Non è detto, però, che questa situazione prosegua. Nel lungo periodo il vantaggio di un fondo di previdenza integrativa può anche essere doppio rispetto alla liquidazione lasciata in azienda. Serve però mettere i propri soldi in un fondo pensione a rischio alto, utilizzando molte azioni. I rendimenti in questo caso sono elevati. Ma c'è appunto il rischio di perdere anche molto.

Come cambia il riscatto della laurea

Per provare ad anticipare la pensione o provare a rendere più corposo l'assegno di vecchiaia c'è poi il riscatto della laurea. In alcuni casi può essere molto conveniente, ma l'inflazione cambia i costi. Il riscatto light nel 2019 costava 5.240 euro per ogni anno di studio (15.719 euro su 3 anni), oggi invece il costo è salito a 5.776 euro, nel 2024 dovrebbe arrivare a 6.100.

Significa che riscattare un triennio universitario nel 2024 potrebbe costare 18.299 euro. Conviene accedere al riscatto agevolato per chi ha iniziato a lavorare e a studiare dal 1996, altrimenti si può fare con il ricalcolo interamente contributivo. Per chi ha studiato nei primi anni novanta, in certi casi, il riscatto può però addirittura far andare in pensione dopo, perché fa venir meno il requisito di pensione anticipata contributiva.

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