«Resto al Sud», ultimi fondi: il recupero con la Zes unica

In 6 anni con gli incentivi nate 17milz aziende

Il ministro Fitto
Il ministro Fitto
di Nando Santonastaso
Domenica 10 Dicembre 2023, 10:11 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 07:06
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La dotazione iniziale, pari a 1.250 milioni, sancita dalla legge istitutiva del giugno 2017 (governo Gentiloni, promotore l'allora ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti) si sta esaurendo. Per "Resto al Sud", la misura che ha favorito la nascita di nuova imprenditoria giovanile nelle regioni meridionali (e poi anche di quella fino a 55 anni dopo le modifiche alla legge) ci sono ancora circa 300 milioni da assegnare, ma in base alle domande di finanziamento già pervenute ad Invitalia le risorse non andranno oltre giugno 2024. Dopo, al momento, non ci sono certezze sul rifinanziamento. Un bel problema perché "Resto al Sud" in sei anni è diventato un punto di riferimento per chi ha idee e volontà di mettere su un'impresa, sfruttando le innegabili opportunità in ordine sia al credito d'imposta (50 per cento a fondo perduto) sia al finanziamento bancario (il restante 50 per cento a condizioni a dir poco vantaggiose). Dal 2017 ad oggi sono stati approvati ben 17mila progetti (i più numerosi in Campania, Calabria e Sicilia) attraverso i quali è stato possibile creare nuova occupazione per circa 60mila addetti, in gran parte under 36. Numeri importanti soprattutto se rapportati alle finalità della norma che in una stagione nella quale non si poteva nemmeno ipotizzare una qualche fiscalità di vantaggio per il Sud aveva in realtà aperto una prospettiva molto concreta per sostenere il Mezzogiorno senza veti europei. Ora però, come detto, "Resto al Sud" batte cassa e se si vuole evitare lo stop occorre anche far presto.

Ne è perfettamente consapevole il ministro per il Sud, il Pnrr, le Politiche di coesione e gli Affari europei Raffaele Fitto che, non a caso, aveva inserito le risorse necessarie lo scorso anno in occasione della prima Legge di Bilancio del governo Meloni.

Il bis è diventato a dir poco complicato quest'anno, considerate le difficoltà affrontate da Palazzo Chigi per la Finanziaria 2024, al centro peraltro di un dibattito politico assai vivace. Poche risorse nel piatto e strada tutta in salita. Ma di qui a dire che la battaglia è già persa ce ne corre.

Il ministro starebbe ragionando sulla possibilità di inserire "Resto al Sud" (sempre che il nome attuale resterà) in una riflessione più ampia sulla Zes unica la cui entrata in vigore è prevista per il 2024 e che, di fatto, potrebbe "assorbire" in qualche modo anche questa misura considerando che le finalità di fondo (attrattività del Mezzogiorno e credito d'imposta per chi vuole investire, sfruttando la sburocratizzazione prevista dall'autorizzazione unica) sono quasi sullo stesso piano. Se così fosse, bisognerebbe calibrare con attenzione l'eventuale "aggiornamento" per evitare che i benefìci indotti da "Resto al Sud" vengano ridimensionati o marginalizzati. Ma non va nemmeno trascurato il fatto che tra gli obiettivi annunciati e ribaditi anche di recente dallo stesso Fitto c'è anche la riforma o, meglio, il riordino degli incentivi, tema caro tra gli altri al Presidente della Fondazione Mezzogiorno Antonio D'Amato, per evitare sovrapposizioni o duplicazioni di misure nell'ambito magari dello stesso territorio. "Resto al Sud" rientra sicuramente tra le agevolazioni più importanti e il dossier va valutato con ponderazione, anche se i tempi si annunciano stretti: anche questa riforma infatti fa parte del Pnrr la cui scadenza inderogabile rimane fissata a giugno 2026.

Di sicuro, l'attenzione sul tema da parte di tutte le forze politiche è molto alta. Maggioranza e opposizione concordano nel sostenere "Resto al Sud", e come detto, non potrebbe essere altrimenti alla luce dei buoni risultati. «Le associazioni di categoria, con le quali ci stiamo confrontando ci chiedono per il Mezzogiorno di continuare con queste misure che hanno dato delle risposte concrete. Così come ci chiedono nuovi investimenti con la Manovra dice ad esempio Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio al Senato -. Il governo di centrodestra sta facendo proprio questo, avviando un'inversione di tendenza con il passaggio dalla spesa per l'assistenzialismo a quella per gli investimenti e, quindi, per la crescita. Oltretutto si tratta di risorse che generano un ritorno importante anche per lo Stato, perché si aprono nuove attività».

È stato peraltro calcolato da Invitalia che per ogni euro di contributo si registra un ritorno di circa 2,54 euro in termini di effetto diretto, indiretto e indotto. E non è poco. Il dato fa parte della risoluzione approvata in Commissione Industria, sempre al Senato, e proposta dalla Lega, primo firmatario il parlamentare campano e capogruppo Gianluca Cantalamessa, che impegna il governo ad intervenire. Il documento «sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali a favore dei giovani imprenditori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche e Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord».

Al governo si chiede non solo di "rifinanziare la misura e di renderla strutturale" ma anche di ragionare su modifiche all'attuale meccanismo che potrebbero migliorarne lagibilità. Ad esempio, di aumentare a 100mila euro il finanziamento per le ditte individuali a 100mila euro e quello per le società a 60mila euro per ciascun socio, fino ad un massimo di quattro soci e ad un importo massimo concedibile di 240mila euro, di cui 50 per cento a fondo perduto e l'altro 50 per cento di finanziamento bancario garantito dal Fondo di garanzia per le Pmi. Nella risoluzione promossa da Cantalamessa si chiede anche di «riconsiderare la rigida suddivisione delle tipologie di spesa, in particolar modo quella relativa agli interventi edili, e includere l'acquisizione di beni in locazione finanziaria o lease-back; e di migliorare la comunicazione tra il soggetto gestore e le imprese».

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