Super bonus, Stellato: «Stretta
cessione crediti S dannosa»

Super bonus, Stellato: «Stretta cessione crediti S dannosa»
Giovedì 17 Febbraio 2022, 14:36
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La stretta sulle cessioni dei crediti sui bonus è inutile e dannosa. Il decreto Sostegni-ter vieta infatti le cessioni dei crediti di imposta successive alla prima, come primo argine alle frodi e per rendere più sicuro per chi acquista un credito di verificarne l’effettiva sussistenza e controllare la relativa documentazione. L’analisi incrociata dei dati emersi dall’incidenza percentuale delle frodi sui diversi tipi di bonus consente invece di affermare che a fare la differenza non sono il numero delle cessioni consentite, ma il livello di requisiti e controlli preventivi alla convalida dell’agevolazione. Al 31 dicembre 2021, l’ammontare complessivo della cessione dei crediti sui bonus, compreso il Superbonus, ha superato i 38 miliardi di euro.

I crediti d’imposta inesistenti individuati dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di finanza sarebbero fino ad oggi pari a 4,4 miliardi di euro, e le frodi commesse riguardano solo per il 3% gli interventi eseguiti usufruendo del Superbonus 110, a fronte di un’incidenza dell’8% sul Sismabonus, del 9% sui bonus locazioni/botteghe, del 34% sugli ecobonus e del 46% sul bonus facciate. L'effettivo peso delle truffe da Superbonus, inoltre, va in ultima istanza a ricadere in gran parte sulle compagnie assicurative emittenti le polizze di cui, per legge, ciascun asseveratore, buono o cattivo che sia, ha dovuto dotarsi.

Aspettiamo quindi altri correttivi al decreto anti-frode, con la speranza così di evitare il blocco dei cantieri. La stretta sulle cessioni è del tutto priva di utilità, nel momento in cui si renda rintracciabile l’origine del credito mediante un codice univoco applicato in sede di iscrizione a cassetto fiscale.

La misura, inoltre, attribuisce ai prenditori con più elevata capacità di assorbimento fiscale un vantaggio competitivo in termini di acquisto, che alla lunga genererà un oligopolio di fatto ed influenzerà sensibilmente – al ribasso – i prezzi di cessione, impattando sulla redditività delle aziende generanti. Il Superbonus si è rivelato finora uno strumento prezioso di politica industriale; ha dato ossigeno a un settore in crisi da anni ed ha favorito una riconversione dalle nuove costruzioni alle ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente migliorandone il rendimento energetico e la sicurezza antisismica, generando più sicurezza, meno consumi di energia e meno emissioni inquinanti e climalteranti. Vanno colpite le frodi. La stretta sulle cessioni equivale a buttare il bambino con l’acqua sporca.

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