Whirlpool, intervista al manager di TeaTek: «Costruiremo il polo green di Napoli»

«Siamo stati travolti dall'entusiasmo, da grandi aspettative derivano responsabilità che non vogliamo deludere»

Felice Granisso, Ceo di TeaTek group
Felice Granisso, Ceo di TeaTek group
di Valerio Iuliano
Venerdì 28 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:00
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«Incontreremo nei prossimi giorni il Commissario della Zes Giosy Romano, per il passaggio di consegne e per definire la road map amministrativa. Poi aspettiamo la convocazione al tavolo ministeriale del 16 maggio, per discutere sul piano industriale con le istituzioni e con le parti sociali». Felice Granisso, Ceo di TeaTek group, illustra i passaggi preliminari alla presentazione del progetto per la reindustrializzazione del sito ex Whirlpool.

Come ha accolto la vittoria alla gara?
«Siamo stati travolti dall'entusiasmo.

Ci aspettavamo una reazione forte, sapendo di intervenire su un luogo simbolico per Napoli, per la sua storia industriale e per il suo futuro. Da grandi aspettative derivano responsabilità che non vogliamo deludere».

Il vostro progetto «rispondeva alle richieste di garanzie contenute nel bando», dice il commissario. Se lo aspettava?
«Siamo sempre stati fiduciosi perché consapevoli che quello che sappiamo fare meglio è investire in innovazione e sostenibilità, che creano sviluppo e lavoro. Tea Tek è partita da un deposito in provincia di Napoli e oggi è un'azienda globale che opera in quattro continenti. Abbiamo sempre pensato che fare impresa significasse misurarsi con sfide difficili, proprio come questa. Per noi, che siamo napoletani, rilevare il sito ex Whirlpool ha un sapore diverso».

È prevista la riassunzione di tutti i lavoratori ex Whirlpool?
«Il nostro piano va in questa direzione. Vogliamo difendere non solo un sito industriale di grande prestigio, ma anche la qualità e la passione dei lavoratori».

Prevedete altre assunzioni?
«Operiamo in un mercato in crescita, l'auspicio è consolidarci e crescere. Più cresciamo, più avremo bisogno di nuove energie. Riassorbiremo i 312 lavoratori ex Whirlpool e li integreremo con giovani risorse, prevalentemente femminili».

Puntate sul fotovoltaico?
«Siamo fedeli all'idea di fabbrica, ma una nuova fabbrica, anzi la fabbrica green di Napoli che sarà impegnata nella produzione di componenti che riguardano buona parte della filiera del fotovoltaico. Sarà anche una operazione di reshoring, tra le prime in Italia, tesa a riportare nel Paese quelle produzioni che si sono radicate altrove, creando la nostra dipendenza dall'estero in settori delicati come l'energia. Al tema della produzione affiancheremo la ricerca, altro fiore all'occhiello del progetto. Le energie rinnovabili sono il nostro punto di forza. I nostri cantieri sono ovunque: Italia, Emirati Arabi, Medio Oriente, Oman, Spagna, Inghilterra. Nati nel 2009, abbiamo mille addetti e crediamo che la sostenibilità sia la chiave per il futuro».

Avete puntato su un'area con grandi tradizioni industriali. È stato un elemento determinante nella scelta?
«Direi fondamentale: ridisegnare il futuro industriale in chiave green è stato l'elemento che ci ha guidato nel progetto di via Argine. A San Giovanni si sta già sperimentando il futuro con il Polo tecnologico della Federico II e l'Academy Apple. Ci piace pensare che con il nostro progetto la sostenibilità diventa il futuro della zona orientale e di tutta la città. Serve il più ampio consenso possibile. Siamo felici per l'attenzione del sindaco, del presidente De Luca, del governo e di tutte le istituzioni che hanno testimoniato soddisfazione verso la scelta del commissario. Tutti insieme per lo sviluppo futuro del sito industriale e di Napoli». 

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