Più di 410 domande di insediamento presentate da altrettante imprese. Già 43 via libera ai nuovi investimenti da parte dei Commissari di governo, pressoché tutti in tempi record. I numeri promuovono le Zone economiche speciali del Mezzogiorno, rilanciate dalla piena fruibilità dello Sportello unico digitale che ha garantito una sola e unica autorizzazione per realizzare i progetti rispetto ai 34 passaggi procedurali esistenti in precedenza. In pochi mesi le Zes hanno dimostrato di poter superare i ritardi e le incertezze che ne hanno accompagnato i primi 4 anni di vita, alimentando il legittimo dubbio che fossero destinate a non avere alcun futuro. E che siano destinate a diventare un punto di riferimento perfino inevitabile per l'area euromediterranea, specie alla luce dei nuovi equilibri geopolitici ed energetici, lo dimostra il meeting di Gizzeria, in Calabria, che da oggi a domenica vedrà l'incontro tra le Zes delle due sponde del Grande Mare e dei rappresentanti dei governi dei rispettivi Paesi. L'occasione è fornita dagli Stati generali del Mediterraneo, organizzati dal commissario della Zes Campania e Calabria, Giosy Romano, in collaborazione con le istituzioni regionali calabresi. Sarà l'occasione per approfondire nuove modalità per l'attrazione degli investimenti nelle Zone speciali ma anche per consolidare rapporti che nel breve e medio termine rafforzeranno il ruolo dell'Italia, già diventato strategico per l'approvvigionamento dell'energia (anche in chiave europea), e in particolare la centralità del Mezzogiorno e dei suoi porti. Non a caso al meeting è annunciata la partecipazione nei tre giorni di ministri italiani (Urso, Salvini, Tajani) e dei loro omologhi di Tunisia, Marocco, Libia, Egitto. Ad aprire i lavori il governatore della Calabra, Occhiuto, presenti anche i vertici di Confindustria. «L'obiettivo è creare un ponte di dialogo - si legge in una nota -, in un momento cruciale ma strategico per l'area del Mediterraneo, tra decisori pubblici e mondo delle imprese per facilitare i rapporti imprenditoriali in corso e incentivarne di nuovi. Nell'ambito delle facilitazioni previste per le Zone franche e per le Zes, saranno attivati percorsi di intervento e valorizzazione del sistema delle imprese delle due sponde del bacino dell'area Sud con appositi protocolli, con un focus sulle risorse destinate al sostegno industriale, alle infrastrutture, al rapporto finanza/impresa, alle opportunità dell'intermodalità logistica, per accrescere il valore di un Mediterraneo allargato».
I numeri incoraggiano, dal versante italiano, questo percorso. L'attrattività delle Zes, dopo l'entrata in vigore dell'autorizzazione unica agli investimenti e alla conferma delle risorse del credito d'imposta (che rischiano però di non bastare), ha fatto breccia nel sistema delle imprese dopo i dubbi, più che legittimi, emersi nei primi 4 anni. È così che in Campania, che ha fatto da apripista, su 78 istanze ne sono già state autorizzate ben 16 (da Novartis a Gls, da Farvima a Sbe), in attesa della decisione sulle due offerte presentate per l'ex Whirlpool, per complessivi 120 milioni di investimenti. Ed è in base allo stesso percorso che in Calabria il gruppo alimentare Giacinto Callipo si è visto autorizzare un investimento nel settore delle conserve in soli 15 giorni, mentre la multinazionale Usa Baker Hughes, leader nei servizi petroliferi, è in corsa per un progetto nel Crotonese.