Reddito di cittadinanza e quota 100, doppio flop: risparmi fino a 5 miliardi

Reddito di cittadinanza e quota 100, doppio flop: risparmi fino a 5 miliardi
di Francesco Bisozzi
Domenica 21 Aprile 2019, 11:00 - Ultimo agg. 17:31
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Il tesoretto prodotto dalle mancate adesioni alle due misure chiave dei gialloverdi, il reddito di cittadinanza e Quota 100 per l'accesso alla pensione, potrebbe essere molto più ampio del previsto.

Al momento ballano circa 5 miliardi di euro, ovvero oltre la metà delle risorse stanziate. Per i versamenti ai beneficiari delle due principali misure legastellate l'esecutivo aveva previsto una spesa complessiva pari a 9,4 miliardi di euro (5,6 miliardi per il reddito di cittadinanza e 3,8 miliardi per Quota 100). Ma il sussidio dei Cinquestelle raggiungerà ad aprile, bene che va, solo seicentomila nuclei, la metà di quelli previsti (verrà accolto il 75 per cento delle circa 800 mila domande presentate a marzo).
 
Allo stato attuale il sostegno costerà 2,8 miliardi di euro nel 2019, anziché 5,6 come era stato previsto inizialmente, complici gli importi light depositati sulle card in fase di distribuzione. La dotazione media delle tessere magnetiche è di 520 euro (circa trentamila mila nuclei riceveranno appena 40 euro al mese). Invece per Quota 100 sono arrivate finora 120 mila richieste, quasi 35 mila quelle già in pagamento, in tutto circa 96 mila avranno semaforo verde, mentre l'assegno medio ammonterà a 1.865 euro. Sui 3,7 miliardi di euro stanziati per il saldo dei prepensionamenti risultano già impegnati 1,3 miliardi. Al momento, dunque, rimangono da consumare complessivamente 5,2 miliardi di euro.

Quel che è certo è che per entrambe le misure verrà speso molto meno del previsto. Ma per i gialloverdi non è una buona notizia. Il reddito di cittadinanza e Quota 100 sono stati varati a un passo dalle elezioni europee, con lo stesso tempismo con cui Matteo Renzi diede alla luce i suoi 80 euro nel 2014, all'alba di quel 40 per cento che è rimasto nella storia del Partito democratico.

Il reddito di cittadinanza però a marzo è stato snobbato: il Movimento 5 Stelle spera a questo punto recuperare al sussidio almeno un milione di famiglie entro il mese prossimo. In questo caso alla fine dell'anno avanzerebbe comunque più di un miliardo di euro (circa 1,3). Se a maggio Quota 100 raggiungerà la soglia delle duecentomila adesioni, come si augurano i vertici del Carroccio, allora la misura consumerà poco più di due miliardi di euro complessivi entro la fine dell'anno, lasciando sul patto un miliardo e mezzo di euro. Risultato? Nella peggiore delle ipotesi il tesoretto con le risorse in eccesso del reddito di cittadinanza e di Quota 100 rasenterà i 3 miliardi di euro totali.

Per quest'anno lo stanziamento per il reddito di cittadinanza ammonta a 5,6 miliardi perché il sussidio verrà pagato per al massimo nove mesi, ovvero da aprile a dicembre. Il costo complessivo delle due riforme gialloverdi è stimato sui 55 miliardi di euro fino al 2022. Ma ora i conti non tornano.

Il vicepremier Luigi Di Maio nei giorni scorsi aveva dichiarato che nel caveau del sussidio di matrice grillina sarebbero avanzati centinaia di milioni. Una stima ottimistica. Le polemiche per gli importi troppo bassi accreditati sulle prime card (è emerso che oltre un beneficiario su due prenderà meno di 500 euro) potrebbe spingere chi non ha ancora richiesto il sostegno a rinunciare a farsi avanti.

Nel frattempo, i Cinquestelle già pensano a come impiegare le future rimanenze. Il leader del Movimento 5 Stelle vorrebbe impiegare parte del tesoretto per sostenere le famiglie con figli. Circola anche l'idea di utilizzare i soldi per finanziare interventi di riqualificazione delle strutture ospedaliere e potenziare l'assistenza. L'ultimo parola spetta però al ministro dell'Economia Giovanni Tria, a cui toccherà fare di nuovo i conti con le pressioni di Lega e Cinquestelle.
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