Ci sono molte cose che le persone fanno per prepararsi a diventare genitori, ma c'è una coppia che ha adottato un approccio decisamente poco convenzionale: i due fidanzati hanno "adottato" 13 bambole dall'aspetto iperrealistico, le cosiddette "reborn", per esercitarsi a cambiare loro i pannolini, cullarle, vestirle o portarle al parco in passeggino.
Genitori di 13 bambole
L'idea è partita da Jess Ellis, 27 anni, che ha cominciato a collezionare le bambole reborn nel 2020, durante la pandemia, quando si sentiva molto sola: «Ho sempre amato i bambini: c'è qualcosa di molto rilassante nel tenerli in braccio». Ad appoggiarla c'è il suo compagno, Avery Raassen, 33 anni.
La prima "bambina", Rebecca, è la riproduzione di una neonata di un mese ed è stata acquistata per 300 dollari.
La preferita
«Adoro guardarli e sì, a volte puoi illuderti di pensare che siano reali», ha detto Jess. «Tenerli è molto terapeutico, se mi sento stressata o ansiosa è molto calmante. In un certo senso, ti aiutano a prepararti a diventare genitore». Anche se i genitori dicono sempre di non avere un figlio preferito, Jess non ha paura di ammettere la sua preferenza: Aria, l'ultima nata. «La tengo spesso sul seggiolino della macchina perché è lì che penso che sembri più realistica», ha spiegato. «La guardo e penso che sia reale, questo è un altro motivo per cui la tengo sul seggiolino: sembra che l'abbia appena portata a casa dall'ospedale. È bellissima».
Non di rado le bambole vengono scambiate per dei bambini in carne e ossa, e quando capita la loro mamma non disdegna di accettare i complimenti: «Ma se non sono di fretta mi fermo a spiegare come sono fatte queste bambole, alle persone interessa molto». A sostenere Jess, il compagno pasticciere: «Non aveva mai cambiato un pannolino né tenuto in braccio un bambino finché non gli ho fatto conoscere i reborn, quindi gli ho fatto cambiare uno di loro. Ha sicuramente aumentato la sua sicurezza nei confronti di un bambino vero».
L'allenamento
Anche se Jess e Avery vorrebbero avere un figlio proprio, sentono di non essere ancora pronti e nel frattempo i 13 bambini finti li stanno aiutando a prepararsi per diventare genitori. «Trovo che sia un'esperienza che crea legame, il che suona strano da dire», riconosce la collezionista. «So bene che questi non sono bambini veri e spesso li lascio in posti in cui sicuramente non dovresti lasciarli, come un tavolo o un divano», ha ammesso.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout