«Ho 80 anni e mia figlia mi costringe a occuparmi di mio nipote autistico. Se non posso si arrabbia e dice che sono una cattiva nonna»

I nonni sono anche stati costretti a cambiare vita, vendere la loro casa in Spagna e trasferirsi più vicini alla figlia per poter esaudire le sue continue richieste

Nonna costretta a occuparsi del nipote, la richiesta di aiuto: «Quando dico a mia figlia che non posso, lei si arrabbia. Non so come dire basta»
Nonna costretta a occuparsi del nipote, la richiesta di aiuto: «Quando dico a mia figlia che non posso, lei si arrabbia. Non so come dire basta»
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 17:17 - Ultimo agg. 17:28
4 Minuti di Lettura

Una donna, mamma e nonna di 80 anni ha chiesto aiuto per una situazione che non riesce più a sostenere e sta avendo un forte impatto sulla sua salute, sia fisica che mentale. A 80 anni, è spesso costretta a prendersi cura di suo nipote, qualcosa che ha sempre fatto con dedizione e amore, ma che le risulta sempre più difficile, specialmente data l'insistenza della figlia e il fatto che sia insensibile a ogni sua richiesta, impegno o rifiuto. 

Senza riuscire a vedere vie d'uscita, la donna ha deciso di scrivere alla rubrica del The Guardian di Philippa Perry, scrittrice e psicoterapeuta, per raccontare la sua storia e chiedere consiglio.  

«Ho 80 anni e mia figlia di 50, single, si affida a me da ormai molto tempo per prendersi cura del figlio autistico ormai adolescente», scrive la nonna, «Mio marito da ormai 40 anni è stato un nonno incredibile per lui, pur non essendo il nonno biologico.

I contatti col padre di mio nipote sono andati persi e gli altri nonni che vivono nelle vicinanze non si interessano minimamente».

Dunque, la donna sembra essere l'unica disponibile a prendersi cura del ragazzo, quando la mamma è assente: «Lo scorso anno sono dovuta rimanere a casa di mia figlia con mio nipote per tre settimane mentre lei era impegnata con un corso», scrive, per poi capire col passare del tempo che sarebbe potuto accadere nuovamente e con una certa frequenza. La situazione è diventata ancor più insostenibile e i nonni sono stati costretti a vendere la casa in Spagna per avvicinarsi alla figlia e al nipote.

Per di più, la figlia sembra non avere alcun interesse per gli impegni di sua madre e pretende che siano costantemente spostati, di qualsiasi cosa si tratti, per far spazio ai suoi: «Quest'anno un parente è morto e mia figlia mi ha detto che avrei dovuto partecipare al funerale online o far cambiare il giorno, e che se non avessi fatto una delle due cose, mi sarei dimostrata una cattiva mamma. Ma tutto ciò è solo la punta dell'iceberg, mi usa in continuazione e non è mai grata per ciò che faccio. Si fa vedere delicata e debole, ma è orribile nei miei confronti, quando non c'è nessuno a vederla».

Infine, la donna conclude: «Ha ereditato un sacco di soldi dal padre biologico, per di più. So che dovrei fare un passo indietro, per la mia salute, ma come? Perché si comporta così?» 

Secondo Philippa, la figlia della nonna non prende in considerazione il fatto che anche la mamma possa avere una vita sua e anche se ammette di non avere idea di cosa possa aver causato questo atteggiamento, prova a fare delle ipotesi: «Forse è arrabbiata per la sua infanzia o magari vuole incolpare qualcuno per le difficoltà che incontra nella vita. In ogni caso, sono più preoccupata per ciò che sta accadendo a te: nel tentativo di dimostrare che non sei una cattiva madre ti senti obbligata ad andare oltre i tuoi limiti». 

Per quanto riguarda il consiglio su come procedere, Philippa crede che l'unico modo di cambiare la situazione sia imparare a dire di no, nonostante la paura per la figlia e il fatto che possa adottare un atteggiamento ancor più spiacevole: «I segni del fatto che tu sia vittima di bullismo sono le sue aspettative irrealistiche e le richieste irragionevoli. Altri segni di atteggiamenti simili negli adulti sono: colpevolizzare te quando hanno torto, non considerare validi i tuoi pensieri e sentimenti, creare drammi inutili, ricatti emotivi, comportarsi in maniera accondiscendente, prenderti in giro in maniera insistente, accusarti di essere egoista, usare il trattamento del silenzio e rigirare membri della famiglia contro di te».

Ciò che è importante e viene più volte sottolineato è la necessità per la donna di riconoscere i segni e dire basta, non lasciare che la figlia la manipoli: «Se mostra segni simili, metti giù il telefono oppure lascia la stanza. All'inizio, forse, ti sentirai in difficoltà nel mettere dei limiti, ma mostrati sicura di te». Infine, Philippa aggiunge che se la figlia dovesse farsi violenta, può rivolgersi direttamente alla polizia: «Il tuo benessere deve essere la priorità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA