Aereo da turismo si schianta nel Lecchese: tre morti

Idrovolante precipitato nel Lecchese
Idrovolante precipitato nel Lecchese
Lunedì 9 Giugno 2014, 13:09 - Ultimo agg. 10 Giugno, 12:56
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La gente della zona di Premana, nel lecchese, ha visto il velivolo che sorvolava a bassissima quota la zona montana. Subito dopo un boato. E una colonna di fumo. A quel punto, a chi aveva osservato la scena, è stato chiaro che qualcosa di tremendo doveva essere successo. Un idrovolante si è schiantato questa mattina alle 11.30 nella Valle dei Forni, in Valvarrone: le tre persone che si trovavano a bordo del velivolo non hanno avuto scampo tra i rottami avvolti dalle fiamme.



I primi soccorritori hanno trovato immediatamente due corpi tra i resti del velivolo, poco dopo il terzo. Il pilota dell'idrovolante Pietro Brenna, 33 anni, era un imprenditore edile di Como, che nonostante la giovane età aveva una notevole esperienza di volo.



Le altre due vittime sono una coppia di Abbadia Lariana (Lecco). Si tratta di Francesco Gianola, 68 anni, originario proprio di Premana, il centro montano sulle cui alture è avvenuto lo schianto del velivolo, e della moglie Adele Croci, di 72 anni. L'idrovolante precipitato era un Cessna 172 dell'Aero Club di Como. L'incidente ha messo sotto shock i soci e i piloti dell'associazione, tra le più antiche scuole di volo per idrovolanti al mondo, che ha sede nell'hangar vicino allo stadio Sinigaglia.



«Una seconda casa» l'aveva definita Brenna sulle pagine del loro sito. Brenna aveva iniziato la sua attività aeronautica all'Aero Club Como nel 2001, due anni più tardi aveva conseguito la licenza di pilota privato e successivamente l'abilitazione sui velivoli anfibi. Perito industriale edile, guidava l'impresa di famiglia, a Como, specializzata in ristrutturazioni e manutenzioni. «Compatibilmente con i miei impegni - aveva scritto nelle pagine web dell'Aero Club di cui era revisore dei conti - cerco di essere sempre presente, partecipando assiduamente all'attività di volo».



L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta di sicurezza «per ricostruirne la dinamica ed individuare, con finalità di prevenzione, le cause che lo hanno provocato». L'Ansv ha anche disposto l'invio di un investigatore sul luogo dell'incidente «per la raccolta delle evidenze utili all'attività investigativa». Sul posto in giornata sono arrivare con l'aiuto di un velivolo ma anche via terra lungo sentieri piuttosto impervi, le unità di pronto intervento del Soccorso alpino, dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri, con il coordinamento della Prefettura di Lecco e della Procura della Repubblica, sempre di Lecco. Si cerca di stabilire l'esatta causa di quanto è successo.
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