Crisi, Fassina e Alemanno: «Eurozona
su rotta Titanic», «uscire da euro non è tabù»

Crisi, Fassina e Alemanno: «Eurozona su rotta Titanic», «uscire da euro non è tabù»
Sabato 7 Dicembre 2013, 16:59 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 18:18
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Uscire dall’euro non un tab, ma deve essere la condizione da mettere sul tavolo per ottenere la revisione dei Trattati economici europei. E' quanto ha sostenuto Gianni Alemanno, presidente della Fondazione Nuova Italia, nel corso del convegno scientifico internazionale “L’euro contro l’Europa? La moneta unica di fronte alla crisi globale”, organizzato dalla Fondazione con la collaborazione scientifica dell’associazione “a/simmetrie”. Convegno moderato da Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del Tg1, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del viceministro dell'Economia, Stefano Fassina.



Fassina ha sostenuto che «oggi nell'Eurozona siamo sulla rotta del Titanic. Bisogna aggiustarla radicalmente. Il problema è se riusciamo a fare le correzioni di rotta necessarie ad evitare l'insostenibilità dell'euro, una rottura dell'euro». «Senza un radicale cambiamento di rotta nella politica economica, i cittadini certamente si faranno sentire», ha aggiunto il viceministro. «Abbiamo organizzato questo convegno - sostiene Alemanno - per gettare un “sasso nello stagno” e contribuire a rompere il silenzio che copre gli effetti recessivi dell’euro in Italia. Sembra che l’attuale governo non abbia nessuna consapevolezza dell’impatto gravissimo che il fiscal compact e gli altri Trattati connessi all’euro avranno sull’economia del nostro Paese. Il taglio della spesa improduttiva e le riforme in Italia sono indispensabili, ma devono servire a finanziare lo sviluppo e a ridurre le tasse, non a essere sacrificati sull’altare delle regole imposte dalla moneta unica. Vogliamo creare un’alleanza trasversale, un vero comitato promotore di “critica all’euro”, che raccolga tutti i soggetti politici, culturali e sociali che sono pronti a battersi per portare l’Italia fuori da questa inaccettabile condizione di sudditanza nei confronti di un’Unione Europea sempre più a trazione tedesca».



​Fassina ha insistito sulla necessità di cambiare la rotta del Titanic su cui si trova l'Eurozona «che ci porta a sbattere» e che dunque è «insostenibile» per tutti. «Ci avviciniamo all'iceberg e i tempi per cambiare rotta sono drammaticamente stretti», ha aggiunto il viceministro sottolineando che questa «è insostenibile per tutta l'Eurozona, non è un problema italiano, che pure ha le sue specificità». Fassina ha anche affermato che l'euro non è il colpevole, «è la vittima» e ha sostenuto che «la dissoluzione dell'euro avrebbe conseguenze sulla stessa Ue». Fassina ha quindi sottolineato «il passaggio, l'appuntamento decisivo» rappresentato dal semestre italiano alla presidenza Ue nel 2014: «O riusciamo a dare una svolta che incida sulle condizioni delle persone, dei lavoratori, delle imprese, oppure dovremo riconsiderare i nostri obiettivi».
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