Marò, l'Italia presenta il ricorso alla corte suprema indiana

Marò, l'Italia presenta il ricorso alla corte suprema indiana
Martedì 14 Gennaio 2014, 17:31 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 08:43
2 Minuti di Lettura

Di fronte al rinvio del governo indiano della presentazione dei capi di accusa per i due mar, l'Italia ha deciso di presentare un ricorso alla Corte Suprema indiana. La 'petition' - si è appreso - punta a «scongiurare l'uso di una legge antiterrorismo (Sua Act)». Il ricorso si propone di sollecitare una presa di posizione della Corte Suprema per ricordare agli investigatori ed al governo indiani che la Legge che New Delhi utilizza per reprimere la pirateria marittima (SUA Act) non è fra gli strumenti (codici, leggi e convenzioni) specificate dallo stesso massimo tribunale nelle sue sentenze del 18 giugno e 26 aprile 2013 per condurre l'inchiesta e processare i due Fucilieri di Marina italiani.

Una eventuale introduzione di questa legge, ha sostenuto la fonte, «cambierebbe radicalmente lo scenario del processo, perché si tratta di uno strumento antiterrorismo», inapplicabile a personale militare italiano imbarcato in funzioni di lotta alla pirateria.

La missione I presidenti delle commissioni Esteri e Difesa del Senato, Pier Ferdinando Casini e Nicola Latorre, e della Camera, Fabrizio Cicchitto e Elio Vito, sono impegnati, a quanto si apprende a palazzo Madama, in un incontro al Senato sul caso dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Sul tavolo, la messa a punto di una possibile missione in India di una delegazione parlamentare delle commissioni congiunte delle Camere per verificare in loco la situazione dei due fucilieri di marina italiani trattenuti nel Paese in vista della prossima udienza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA