Strage Viareggio, lo Stato non si costituisce parte civile. I familiari delle 32 vittime: «Vergogna»

Strage Viareggio, lo Stato non si costituisce parte civile. I familiari delle 32 vittime: «Vergogna»
Mercoledì 13 Novembre 2013, 19:19 - Ultimo agg. 14 Novembre, 17:05
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Lo Stato non si costituisce parte civile nel processo della strage di Viareggio, la cui prima udienza dibattimentale si tenuta stamani a Lucca. Nella strage ferroviaria avvenuta il 29 giugno 2009 morirono 32 persone. La scelta del governo ha provocato lo sdegno dei familiari delle vittime. Il sindaco della città ha scritto al premier Enrico Letta per chiedergli di ripensarci.



Il governo: risarcimenti in arrivo. L'avvocato di Stato Gianni Cortigiani che rappresenta la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri dell'Ambiente e degli Interni ha spiegato che fra lo Stato e le assicurazioni di Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deragliò) «c'è una transazione in fase di definizione» per un risarcimento che il legale definisce «sostanzioso». La proposta di transazione in questo momento è all'esame dell'Avvocatura Generale, che la prossima settimana si riunirà per valutarla. Dopo servirà il via libera dei ministri e della Corte dei Conti. Al momento non è stata resa nota la cifra, ma si parla di alcune decine di milioni di euro. Oltre alle circa 100 parti civili che si sono costituite durante l'udienza preliminare stamani hanno fatto richiesta, fra gli altri, le associazioni Codacons e Cittadinanza attiva e il sindacato Cgil.



Il sindaco scrive a Letta. «Caro Enrico, mi permetto di dirti che non approvo tale scelta e ti chiedo, a nome di tutta la città di Viareggio, di ripensare tale decisione», si è rivolto al premier il sindaco di Viareggio, Leonardo Betti. «Stamani ero a Lucca alla prima udienza dibattimentale del processo per la strage di Viareggio - si legge nella lettera di Betti - accanto ai familiari delle 32 vittime di quella terribile notte che ha sconvolto la nostra città. Con una certa sorpresa, abbiamo appreso dall'avvocato di Stato Gianni Cortigiani, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed i Ministeri dell'Ambiente e degli Interni, che sono in fase avanzata trattative per il risarcimento - definito come 'sostanzioso' - tra lo Stato e le assicurazioni delle Ferrovie dello Stato e della società proprietaria del convoglio che deragliò: lo stesso avvocato ha quindi annunciato che l'istituzione da te guidata non si costituirà parte civile». «Mi permetto di dirti che non approvo tale scelta e ti chiedo, a nome di tutta la città di Viareggio, di ripensare tale decisione. Oggi non si è aperto un processo che dovrà soltanto definire un eventuale risarcimento economico: si parla di 32 vittime, di bambini morti in quel terribile incendio, di una città devastata. Si parla di Giustizia, che andrà declinata in una sentenza che ci auguriamo possa definire chiaramente le responsabilità penali di chi ha anteposto il profitto alla sicurezza e di chi non ha vigilato. Lo Stato, nell'ennesima strage che ha colpito il nostro Paese, non deve ancora una volta essere vissuto dai familiari e dai parenti delle vittime come un nemico che si accontenta di 'sostanziosi risarcimenti': lo Stato deve essere accanto a loro, come sommessamente ha fatto l'Istituzione che guido da pochi mesi, per pretendere Giustizia», conclude il sindaco di Viareggio.




I familiari delle vittime: lasciati soli. «Lo Stato se ne frega dei 32 morti di Viareggio, se ne frega della verità sulla strage. È una vergogna, un'indecenza», ha detto Daniela Rombi, presidente della onlus 'Il mondo che vorrei', associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio. «Siamo indignati per questa cosa brutta e vergognosa. Ci è sempre stato detto che tutti sono dalla nostra parte. Apprendere che lo Stato ha rinunciato a costitursi parte civile è uno schiaffo, ci saremmo aspetto tutto, ma non questo. Così lo Stato ci ha dato un altro schiaffo».
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