Venti di faida a Soccavo, quei baby boss in fuga

Venti di faida a Soccavo, quei baby boss in fuga
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 31 Luglio 2013, 08:59 - Ultimo agg. 1 Agosto, 09:30
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Dopo l’ultimo morto ammazzato hanno avuto tutti la stessa idea. Una folgorazione: andiamo a mare, che meglio, da queste parti si soffoca e se non muori di caldo rischi di finire male, magari con una pallottola in fronte o - cosa nient’affatto piacevole - ti ritrovi in cella per chiss quale motivo.



Tutti e cinque, spariti, come inghiottiti nel nulla, nessuno sa dove siano. Il più grande ha 19 anni e puntava a fare le estorsioni - tipo cento euro chieste alla salumeria del quartiere tanto per atteggiarsi a boss -, gli altri hanno un’età compresa tra i 16 e i 18 anni. Chi sono? Qui a Soccavo, un paio di omicidi in pochi giorni, li conoscono in tanti: sono legati al gruppo a una famiglia vicina al clan Grimaldi, un gruppo fin troppo coinvolto nell’ultima scia di sangue, a partire dal delitto del 24enne Pasquale Vigilia lo scorso dicembre.



Era il figlio di Alfredo Vigilia, oggi detenuto, uno ricondotto dalla Dda di Napoli proprio ai Grimaldi. Ora ci sono alcuni fedelissimi pronti a vendetta e piazza pulita, stando a una ricostruzione dei pm. Quattro o cinque, tutti giovanissimi, si sono dati da fare in questi mesi. Poi sono spariti e quando le forze dell’ordine li hanno cercati in questi giorni, per accertamenti di rito dopo un delitto, non hanno trovato granché: tutti spariti, forse sono al mare raccontano in giro. Ma chi sono quelli che mancano all’appello? Chi ha preferito tagliare la corda? Anche in questo caso parlano le annotazioni di polizia giudiziaria di questi mesi: giravano sempre nella stessa auto, vengono dalla Soccavo vecchia - via Vicinale Palazziello, via Monti, via delle Bucoliche - davano fastidio in giro. Qualcuno - sembra il più grande - ha provato a chiedere il pizzo senza grossi risultati, per il resto hanno fatto solo molta confusione.



Quanto siano legati agli omicidi di Rosario Grimaldi e Clemente Rubino (messi a segno la scorsa settimana) lo diranno le indagini, coordinate dal pool anticamorra dell’aggiunto Gianni Melillo e del pm Michele Del Prete. Di loro si sa abbastanza, a partire dalle ambizioni. Una su tutte: sfondare nell’altra Soccavo, fare il salto di qualità, voltare pagina. In che modo? Qual è il target? Si chiama via Epomeo, quella con i negozi di abbigliamento, dello struscio, con bar e pizzerie, con il cuore borghese di un quartiere che sembra destinato a rimanere staccato dal centro cittadino. Qualche mese fa, quelli del gruppo Vigilia - ancora loro - ci hanno provato a farsi vivi in via Epomeo, ma è stata una debacle, con otto arresti in flagranza grazie a un blitz dei carabinieri. Avevano provato a taglieggiare un negoziante, si erano presentati in gruppo, tentativo stoppato dalle manette.



Eccolo lo scenario della faida di Napoli ovest, un pezzo di città dove gli affari criminali sembrano cinturati da tempo. L’usura nelle mani dei Grimaldi, poi la droga, quella del rione Traiano, dove le redini dello spaccio sono ad appannaggio degli eredi dei fratelli Puccinelli. Qui funziona il passaparola, altro che file di tossici davanti al pusher, come accadeva a Scampia e Secondigliano, qui si va sulla fiducia. Niente zombie di periferia, si apre bottega solo se il cliente ha un volto conosciuto. Il resto a domicilio: da qui, dalla Loggetta partono pusher per Posillipo, Vomero, ma anche per altre zone della città, strisce di cocaina pronte all’uso per chi non vuole rischiare controlli di polizia all’angolo della strada. E c’è dell’altro.



Soccavo è anche la zona di residenza di un altro soggetto da anni al centro di indagini e informative di pg: si chiama Antonio Scognamillo, conosciuto come Tonino ’o parente, è stato scarcerato da qualche mese per decorrenza termini, ha scontato sei anni su dieci. Anche lui vanta un passato criminale all’ombra di Ciro Grimaldi, anche lui negli ultimi tempi ha fatto del basso profilo il proprio modo di essere: non è inseguito da provvedimenti cautelari, ma si fa vedere poco, cerca di non dare nell’occhio, di mimetizzarsi, di sparire. Proprio come hanno fatto quei quattro o cinque giovanissimi seguaci dei Vigilia, che hanno preferito il mare - stando ai bene informati - al caldo e ai nervi tesi della Soccavo vecchia.