Decreto rilancio, la censura di Mastella:
«Il governo perde la testa con la geometria»

Decreto rilancio, la censura di Mastella: «Il governo perde la testa con la geometria»
Sabato 16 Maggio 2020, 09:48 - Ultimo agg. 09:56
2 Minuti di Lettura

«495 pagine per 256 articoli. Pure io non ci capirei nulla. Propongo di non chiamarlo decreto rilancio ma enciclopedia banalità». Lo dice Clemente Mastella, Sindaco di Benevento, ex ministro a proposito del decreto rilancio. «Ma davvero si pensa - osserva - che un commerciante possa mettersi a leggere quelle scartoffie? Stanno annegando nei metri di distanziamento. In spiaggia ne bastano cinque, ma sui mezzi di trasporto uno. Forse due. Ripeto. Un governo in lotta con la geometria». E sulle nuove assunzioni nell' amministrazione pubblica afferma: «E chi paga? Da quello che si capisce è una grande infornata, ma è anche la più pericolosa perché rischia di lacerarci in figli e figliastri. Il paese è ormai diviso in due grandi geografie dell'esistenza: privilegiati e dimenticati».

LEGGI ANCHE Sequestrati 80 litri di falso gel disinfettante

I primi sottolinea sono, «i dipendenti pubblici, i tutelati». «Ma chi non lo è - chiarisce Mastella - inizia a non pagare gli affitti. A Benevento, l'anno scorso, a maggio, avevamo raccolto 5 milioni di euro di tasse. Quest'anno siamo a 44 mila euro. Si rischia l'apocalisse». Tornando al decreto rilancio afferma: «Ma quale piano Marshall? Non sono capaci di accettare neppure i soldi del Mes... Non dobbiamo solo misurarci con l'emergenza, ma dobbiamo fare i conti anche con il M5s. Beppe Grillo balbetta. Davide Casaleggio non comanda. E però, questo movimento ci tiene ostaggi». Mastella riflette anche sulle imprese che sono in difficoltà: «Per carità. Sono loro - precisa - che andrebbero aiutate, quelle categorie che possono rimettere in moto il paese ma non con rimborsi. Soldi autentici. Burocrazia zero. Sul serio. Purtroppo andiamo avanti senza guida».

Infine sui sindaci: «Sono gli unici a calpestare il territorio. Mi sembra che a Roma siano passati dal distanziamento sociale al distanziamento dalla realtà. Hanno compiuto un'impresa: sono i primi a perdere la testa senza neppure avercela messa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA