Aerospazio, la Campania sbarca al Salone di Parigi

All'apertura dello stand anche l'assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e Start up Valeria Fascione

Aerospazio, la Campania sbarca al Salone di Parigi
Aerospazio, la Campania sbarca al Salone di Parigi
di Nando Santonastaso
Giovedì 22 Giugno 2023, 16:00
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Trentuno dalla Campania, altre nove dalla Puglia. Il Sud delle piccole e medie imprese dell'aerospazio, uno dei settori strategici per lo sviluppo e l'innovazione dei territori meridionali, è volato in forze al «Paris air show 2023», il Salone dell'aeronautica e dello spazio che ritrova dopo quattro anni di stop, Covid compreso, la sua storica location all'aeroporto di Le Bourget (Parigi, appunto). E non solo le pmi. Ci sono anche le aziende più grandi alla rassegna: dal Magnaghi Group di Paolo Graziano, che ha appena annunciato un laboratorio di sperimentazione unico al mondo nello stabilimento di Napoli est per nuovi carelli di atterraggio, al Gruppo Mbda, leader nel settore della Difesa, presente in Campania con lo storico impianto del Fusaro. Fino a Leonardo che a Pomigliano realizzerà la completa digitalizzazione del sito, simbolo riconosciuto del settore a livello mondiale, sponda italiana del Consorzio Airbus che sforna gli Atr, i velivoli del trasporto regionale più diffusi. Testimonianze solide, credibili, punte avanzate di un comparto che continua a macinare progetti e ricerca avanzata sotto la spinta soprattutto degli investimenti privati. Se ne contano almeno per 60-70 milioni tra le 31 aziende campane del Distretto aerospaziale che partecipano alla missione collettiva parigina, organizzata dalla Regione Campania: ieri l'apertura dello stand, presenti l'assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e Start up Valeria Fascione, il presidente del Dac Luigi Carrino, il presidente di Unioncamere Andrea Prete, il presidente del Cira, il Centro di ricerche aerospaziali che ha sede a Capua, Antonio Blandini. 

Trentuno in pista ma 150 nel Distretto aerospaziale campano, leader in Italia. «C'è un fermento nuovo qui a Le Bourget - commenta il professor Carrino - siamo in una fase importante di ripresa a livello mondiale che vede tutti gli attori impegnati a sviluppare gli aerei di nuova generazione in chiave green, con propulsioni sempre più compatibili fino all'idrogeno.

La Hurban air mobility è la sfida da cogliere e la Campania rappresenta sicuramente il modello più avanzato di collaborazione tra le imprese d tutte le dimensioni e la ricerca, con partenariati che coinvolgono sempre di più gli enti pubblici a cominciare dalle università».

È su queste basi che sono nati e sono in fase di avanzata specializzazione i progetti del Dac di cui gli esperti e i tecnici stanno attendendo le prove operative. È il caso, ad esempio, dei cosiddetti taxi volanti, la sinergia tra il Distretto campano e la Gesac grazie ad un bando della Regione - per testare all'aeroporto di Pontecagnano i primi prototipi di veicoli elettrici leggeri, a decollo verticale, per il trasporto di merci e passeggeri (in tutto 4) in aree urbane e periurbane (il primo volo dovrebbe avvenire in tempi assai ravvicinati). O di Hyplane, un piccolo aereo a volo ipersonico al quale collaborano varie università campane e che tra i suoi campi applicativi annovera anche quello del turismo spaziale. «La partecipazione della Regione Campania al Paris Air Show 2023 conferma Valeria Fascione - è diretta proprio a promuovere e ad evidenziare le attuali specializzazioni e capacità del nostro settore aerospaziale, la rete della ricerca e della formazione del settore, prospettando anche le potenzialità per eventuali investitori esteri. La Campania rappresenta, infatti, uno dei più importanti poli aerospaziali nazionali non solo per quantità di imprese, fatturato e numero di occupati, ma anche per la presenza di una eccellente rete di ricerca scientifica e di alta formazione». 

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Il momento sembra incoraggiare l'ottimismo ma fino ad un certo punto, dice Carrino: «In Europa, e in particolare in Germania e Francia, si stanno facendo investimenti per lo sviluppo dei progetti per gli aerei a idrogeno ma il Pnrr non dedica all'aeronautica neppure un rigo, nemmeno quando nell'ampio spazio giustamente dedicato alla transizione ambientale, si parla espressamente dell'energia prodotta con l'idrogeno. È giunto il momento che il governo convochi attorno ad un tavolo i Distretti aerospaziali italiani perché la nostra è di gran lunga la filiera manifatturiera più importante per il Paese. È quella, cioè, che sviluppa più innovazione e tagliarle le ali significherebbe rinunciare ad avere in Italia una manifattura moderna ed avanzata. Non possiamo permettercelo». Specie adesso, oltretutto, che la ricerca made in Sud dimostra di essere pienamente competitiva su scala mondiale. Una delle più note aziende del settore, la Tecnam di Capua dei compianti fratelli Pascale, è impegnata da anni, ad esempio, nel tentativo con partner internazionali di realizzare un velivolo leggero a motore ibrido, con l'utilizzo, cioè, anche dell'elettrico. Cento anni di presenza aeronautica in Campania, insomma, come dice l'assessore Fascione, non sono passati invano. 

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