Kata, verifiche su un vicino. «Forse nascosta nella valigia», i dubbi che emergono dal video

Sospetti su un occupante. Ad alimentarli Miguel Angel Montero Chicllo, il giovane padre della piccola Kata

Kata, verifiche su un vicino. «Forse nascosta nella valigia», i dubbi che emergono dal video
Kata, verifiche su un vicino. «Forse nascosta nella valigia», i dubbi che emergono dal video
di Alessia Marani, nostra inviata a Firenze
Venerdì 16 Giugno 2023, 07:30 - Ultimo agg. 13:33
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Sospetti su un occupante. Ad alimentarli Miguel Angel Montero Chicllo, il giovane padre della piccola Kata, la bimba peruviana di 5 anni sparita sabato scorso dall'ex hotel Astor occupato di Firenze. La figura dell'uomo, con indosso un giubbino smanicato scuro, si nota nel video girato da una telecamera di via Boccherini, posizionata non lontano da un ingresso secondario, che riprende per l'ultima volta la bambina. La persona vestita di scuro esce dallo stabile e si sofferma per qualche secondo, armeggiando con il telefonino in mano, sul marciapiede mentre alle sue spalle si vede Kata lasciare un gruppetto di altri bambini più grandi che si dirigono verso il campo di calcio della chiesa a giocare, per rientrare nel cortile. Poi di lei, non si avranno più tracce. «Lo conosco - ha puntato l'indice Miguel guardando quell'uomo - anche lui abita nel palazzo occupato. Potrebbe essere coinvolto o sapere qualcosa. In passato io ho nascosto tante cose, ma questa volta sarò sincero perché Kata è l'unica cosa a cui tengo».

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La pista privilegiata dagli investigatori coordinati dalla Dda di Firenze che indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, infatti, resta nell'ambito di una rivalità tra la famiglia di Kata e un altro clan di connazionali sui prezzi da pagare (e a chi) per l'affitto delle stanze.

Ma se davvero Kata è stata rapita, come può essere stata portata via dall'Astor senza che nessuno se ne sia accorto? L'ipotesi è che la bimba possa essere stata nascosta in un borsone o in un trolley, lasciato "parcheggiato" in uno dei garage o degli scantinati attigui e poi prelevata in un secondo tempo. Verifiche sono in corso sui veicoli immortalati dalle telecamere di zona. «Almeno una volta alla settimana - spiega una residente di via Boccherini - qui davanti all'occupazione arriva un furgone che carica le valigie e altro da portare oltreconfine, a farlo però sono soprattutto gli occupanti romeni e albanesi».

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