Detenuto evade dall'ospedale: la fuga lanciandosi dal secondo piano. In coma l'agente che lo sorvegliava

È successo questa mattina all'ospedale San Paolo di Milano, intorno alle 5.30

Milano, detenuto evade dall'ospedale lanciandosi dal secondo piano: in coma l'agente di custodia che ha provato a fermarlo
Milano, detenuto evade dall'ospedale lanciandosi dal secondo piano: in coma l'agente di custodia che ha provato a fermarlo
di Redazione web
Giovedì 21 Settembre 2023, 10:24 - Ultimo agg. 20:24
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Un detenuto palestinese, Mordjane Nazim, è in fuga dopo essere scappato dall'ospedale San Paolo di Milano lanciandosi dalla finestra al secondo piano. L'agente di custodia che lo stava sorvegliando, Carmine De Rosa, ha fatto un volo di dieci metri che lo ha fatto finire in coma, dopo aver scavalcato una finestra, nel tentativo di fermare la fuga del detenuto che da lì si era lanciato.

Lotta tra la vita e la morte l'agente 28enne di Napoli, ricoverato in rianimazione dopo essere stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico, mentre è caccia all' evaso che per ora è riuscito a far perdere le sue tracce. 

È successo questa mattina, giovedì 21 settembre, intorno alle 5.30: il detenuto era stato portato in ospedale mercoledì sera, in un reparto ordinario, per le ferite riportate in seguito a una lite avvenuta nel carcere di San Vittore.

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La fuga dal carcere

Durante le prime ore della mattina, il carcerato ha provato a fuggire lanciandosi dalla finestra. Il poliziotto che lo aveva in custodia lo ha inseguito, buttandosi anche lui dalla stessa finestra, ma è caduto sbattendo la testa. Trasportato d'urgenza in un altro ospedale, è gravissimo.

Nazim –  finito nel carcere di San Vittore ad agosto per la rapina di un Rolex e in attesa di giudizio  – è scappato dalla finestra del bagno, dove si era chiuso, al secondo piano del nosocomio: Nazim avrebbe prima raggiunto un muretto e poi da lì sarebbe saltato sulla strada. Forzata la porta del bagno anche il poliziotto, in servizio di piantonamento con un collega, ha scavalcato la finestra ma nel tentativo di raggiungere l' evaso è caduto battendo la testa a terra. Una caduta rovinosa che gli ha provocato un'emorragia cerebralefratture craniche e vertebrali e contusioni cerebralipolmonari. Secondo alcuni testimoni il giovane agente avrebbe avuto la forza di rialzarsi e di muovere qualche passo.

Chi è l'agente finito in coma

L'agente finito in coma ha 28 anni, è nato a Napoli, e si chiama Carmine De Rosa. Anche suo fratello è un poliziotto penitenziario e presta servizio a Verona. De Rosa è ricoverato in rianimazione: l'agente è stato sottoposto ad intervento neurochirurgico di evacuazione di un ematoma cerebrale e di «decompressione cranica ed inserimento di un sistema di monitoraggio della pressione intracranica»,o rende noto il bollettino dell'Ospedale San Carlo di Milano, dove è ricoverato.

I primi soccorsi sono stati prestati all'agente, in servizio nel carcere di San Vittore, nell'Ospedale San Paolo dove è precipitato da una finestra. Lì è stato immediatamente soccorso dagli operatori di PS, stabilizzato ed intubato. Il quadro clinico, conseguente alla «caduta accidentale» ,«presentava frattura cranica, emorragia cerebrale, contusioni cerebrali, fratture vertebrali e contusioni polmonari» , riferisce il bollettino del San Carlo, dove poi il poliziotto è stato trasferito. Ora è ricoverato in rianimazione «in attesa di effettuare i successivi controlli radiologici per verificare l'evoluzione delle lesioni e del quadro clinico». 

«Poliziotto in coma è un eroe»

«Sentimenti di profonda vicinanza e solidarietà» per il drammatico evento accaduto oggi a Milano, sono stati espressi dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, al fratello dell'agente di Polizia Penitenziaria feritosi gravemente nel tentativo di inseguire un detenuto che stava fuggendo dall'ospedale dove era piantonato. «Un eroe», lo ha definito il responsabile del Dap nel corso di una telefonata.

«Un eroe perché non ha tentennato un solo istante, a scapito della propria stessa vita, nel disperato tentativo di assicurare alla Giustizia un detenuto che stava evadendo.

Un gesto per il quale suo fratello - ha assicurato al telefono Russo - avrà il riconoscimento e gli onori che merita da parte dell'Amministrazione Penitenziaria. Un esempio altissimo di spirito di sacrificio che non è ovviamente richiesto ai poliziotti penitenziari nello svolgimento ordinario del loro lavoro, ma che dimostra ancora una volta la straordinaria dedizione degli appartenenti al Corpo che ogni giorno espletano un compito estremamente complesso, delicato e pericoloso per assicurare la sicurezza dei cittadini e affermare i principi di legalità e giustizia». 

Da inizio anno aumentate evasioni

Cresciute da inizio anno le fughe dei detenuti dagli ospedali. Dall'inizio dell'anno, secondo i dati del Dap, sono 8 i detenuti fuggiti dagli ospedali, il doppio di quelli evasi in tutto il 2022. Il loro numero è pari quasi al triplo dei detenuti scappati dai penitenziari, 3 nel 2023 (mentre nel 2022 erano stati 8). In sei degli otto casi del 2023 i detenuti sono evasi dai nosocomi nonostante fossero sottoposti a un servizio di piantonamento, disposto dalla magistratura di sorveglianza.

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