San Marco Evangelista, operaio morto in fabbrica rabbia dei parenti e sciopero

L'incidente è accaduto nello stabilimento di ​“Laminazione Sottile”: «Per noi la sicurezza è la priorità»

La fabbrica “Laminazione Sottile”
La fabbrica “Laminazione Sottile”
di Biagio Salvati
Giovedì 14 Marzo 2024, 09:54 - Ultimo agg. 15 Marzo, 07:33
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Per la morte dell'operaio Giuseppe Borrelli, 26 anni, deceduto lunedì sera a San Marco Evangelista nello stabilimento dell'azienda “Laminazione Sottile”, ci sono due comunità in lutto: quella di Volla, cittadina napoletana dove risiedeva il giovane lavoratore, e quella dei suoi colleghi che si trovano ancora una volta a piangere per l'ennesima morte bianca.

Ma c'è anche tanta rabbia, quella dei familiari, i quali hanno saputo soltanto a distanza di tre ore dall'incidente che era morto il loro congiunto. «Quando siamo venuti qui fuori ai cancelli della fabbrica nessuno ci ha fatto entrare spiega Giovanna Borrelli, sorella della vittima non ci hanno dato la possibilità di entrare e vedere Giuseppe. Non ci hanno nemmeno chiamato per le condoglianze, nessuno si è fatto vivo».

Poi, nel pomeriggio di ieri, la nota inviata da un'agenzia di comunicazione per conto dell'azienda con la quale “Laminazione Sottile” fa sapere che «si stringe alle persone care e agli amici del collega Giuseppe Borrelli, è vicina alla sua famiglia e continuerà a esserlo nel futuro, nella certezza che non ci sarà un solo giorno nel quale potremo dimenticare che il dovere alla tutela della sicurezza dei lavoratori sia parte integrante della nostra identità.

Lo è dagli anni della sua fondazione, anche sotto il profilo delle risorse economiche, e continuerà a esserlo nel futuro. Nell'immediatezza dell'accadimento la società si è resa subito disponibile nei confronti delle autorità incaricate di accertare le circostanze del drammatico incidente».

Sull'incidente, classificato come omicidio colposo, sta lavorando un'apposita sezione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal magistrato Pier Paolo Bruni, che coordina le investigazioni di Polizia, Asl e Ispettorato del Lavoro impegnate a ricostruire la dinamica. Il giovane avrebbe perso la vita poco dopo le 19, mentre era da solo e alle prese con un macchinario a rullo dove poi è stato ritrovato senza vita da un collega. Il 26enne presentava profondi tagli alla parte superiore del corpo ma sarà l'autopsia a chiarire le cause del decesso. La tragedia ha riaperto la piaga del fenomeno degli infortuni sul lavoro e, ovviamente, scatenato una serie di reazioni da parte dei sindacati che per oggi hanno proclamato 4 ore di sciopero in tutte le aziende metalmeccaniche del Casertano, si legge in una nota dai toni duri.

«È inaccettabile scrivono Fim, Fiom e Uilm - la frequenza con cui si ripetono le morti sul lavoro, la Campania è una delle principali regioni in cui si verificano incidenti mortali. Queste morti non sono delle tragiche fatalità, ma conseguenze di un sistema profondamente sbagliato. Il sindacato ribadisce con insistenza l'investimento di risorse per rafforzare e migliorare un sistema di prevenzione garantendo la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro». Gli fa eco la Cisal che in una nota congiunta con la segreteria provinciale Metalmeccanici, rimanda alle parole del Presidente Sergio Mattarella, il quale a settembre tenne a precisare che «quello che stiamo facendo non è abbastanza per garantire la sicurezza sul lavoro. Ciò che si deve diffondere è una cultura della sicurezza che attraverso una seria formazione». I sindacalisti fanno sapere che Borrelli «aveva un contratto di staff leasing con l'agenzia GiGroup ed era impiegato da alcuni anni nello stabilimento di Laminazione Sottile», lavorando nell'azienda con contratti precari, e pare che l'ultimo - come emerso dai primi accertamenti - fosse scattato a febbraio».


Stando ai dati resi noti dall'Inail di Caserta lo scorso ottobre in occasione della 73ma “Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, i morti sul lavoro sono 559, di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, cioè nel tragitto casa lavoro e viceversa: sia in fabbriche che su cantieri. Sul fronte giudiziario è di qualche settimana fa una richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo a carico di due coniugi titolari di un'azienda a poca distanza in linea d'aria da quella di San Marco. In questo caso, a morire fu un perito assicurativo del Napoletano, Massimiliano Esposito, caduto da sei metri d'altezza di un fabbricato dove il professionista si era recato per svolgere il suo lavoro nel 2022. La soluzione per prevenire le morti sul lavoro sembra essere tecnologica, come spiega il presidente dell'Ordine degli Ingegneri, Carlo Raucci, peraltro un tema affrontato in due simposi nazionali lo scorso anno. «La nuova frontiera delle “Smart Safety” ovvero le pratiche intelligenti per la prevenzione e la gestione del rischio con uno sguardo rivolto al futuro - aggiunge - ci prospetta una sicurezza basata sull'interattività e sulla tempestività di intervento, possibile grazie all'applicazione delle tecnologie più all'avanguardia».

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