«Licenziato da una grande azienda, cerco un lavoro nella ristorazione: ai colloqui mi dicono di non vergognarmi, ma perché dovrei?»

Sean si sente giudicato per aver perso un ruolo giudicato più "prestigioso" ma afferma che il lavoro è lavoro e ciò che gli preme è avere uno stipendio

«Licenziato da una grande azienda, cerco un lavoro nella ristorazione: ai colloqui mi dicono di non vergognarmi, ma perché dovrei?»
«Licenziato da una grande azienda, cerco un lavoro nella ristorazione: ai colloqui mi dicono di non vergognarmi, ma perché dovrei?»
di Hylia Rossi
Sabato 9 Marzo 2024, 08:00
4 Minuti di Lettura

Si sente spesso parlare di lavoro dei propri sogni, lavoro ideale, lavoro che ti piace e sembra che negli ultimi tempi si tenda ad associare alla parola lavoro un'accezione quasi romantica. Non è chiaro se questa tendenza derivi dall'intento delle aziende e dell'intero mercato di vendere una concezione più affascinante e creare un certo tipo di ambizione nelle persone, o se invece siano proprio le persone ad aver bisogno di guardare a un'eventuale professione attraverso delle lenti rosa, smussarne un po' i bordi più taglienti. 

Rimane comunque vero che per tanta gente il lavoro rimane una mera necessità, ciò che ti permette di portare a casa uno stipendio, pagare le bollette, comprare casa e permettersi qualche sfizio o viaggio.

A quel punto, cosa importa se si tratta di una carriera che culmina nel ruolo di amministratore delegato o di un lavoro nella ristorazione?

Sean è un ragazzo che, dopo la laurea, ha ricoperto diverse posizioni considerate più o meno prestigiose all'interno di un'azienda. Dopo il licenziamento, tuttavia, ha fatto una serie di colloqui nei ristoranti e più di una volta si è trovato a dover giustificare il passaggio e a vergognarsene come se fosse sintomo di un suo fallimento. 

@seanlans Like maybe working at a restaurant isn’t ideal but it’s much less ideal to have no money so #corporatejob #layoff #interview #restaurant #embarrassing ♬ original sound - Sean Lans

«Fare colloqui nei ristoranti è imbarazzante e non c'è neanche un motivo valido», spiega Sean Lans in un video pubblicato sul suo account TikTok. «Ogni volta che faccio presente di essere stato licenziato da un lavoro in azienda e sto cercando qualcosa nell'ambito della ristorazione mi rispondono sempre tipo “Ah, bene, beh non vergognartene”. Voglio dire... lo so. Non sono imbarazzato, non me ne vergogno, un lavoro è sempre un lavoro, faccio quello che devo per guadagnare qualche soldo».

Il ragazzo afferma di considerare questo periodo della sua vita come una fase di transizione e magari in futuro cercherà di nuovo qualche ruolo più adatto agli studi fatti, all'interno di un'azienda. In passato, Sean ha lavorato nell'ambito del trading e in una compagnia tech come analista dati. In particolare, una domanda che gli è stata posta nell'ultimo colloquio lo ha fatto riflettere sulla questione: «Vedo che ti sei laureato in una buona università, perché mai vorresti lavorare in un ristorante?» 

Sean è rimasto quasi ferito dalla domanda e gli ha fatto mettere in discussione la sua situazione: «Capisco che non sia ideale, cioè, non sono certamente dove pensavo di arrivare, ma perché mi devi far sentire male riguardo il mio passato? Sto facendo del mio meglio con ciò che ho, lasciatemi in pace».

La maggior parte delle persone hanno commentato con le proprie esperienze personali, molto simili e quelle di Sean, mentre un utente scrive, in proposito: «La gente mi guarda dall'alto in basso perché faccio la bartender ma in 5 ore di lavoro mi pago l'affitto e lavoro tre giorni a settimana». 

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