Ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata: arrestate 4 persone. La figlia: «Quella sedia la sposterei ancora»

Ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata: arrestate 4 persone. La figlia: «Quella sedia la sposterei ancora»
Ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata: arrestate 4 persone. La figlia: «Quella sedia la sposterei ancora»
Venerdì 23 Aprile 2021, 06:47 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 01:30
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Sono quattro le persone ritenute responsabili dell'omicidio del 61enne Maurizio Cerrato, custode del Parco archeologico di Pompei, assassinato lunedì sera a Torre Annunziata (Napoli). Cerrato è stato ucciso in una aggressione scattata dopo una lite per motivi di parcheggio.

Le quattro persone sono state fermate e portate in carcere dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli, che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il decreto è stato notificato nel corso della notte.

Il dramma

Maurizio Cerrato, 61enne incensurato, è stato aggredito e ucciso con una coltellata al torace, a quanto riferito dai carabinieri, dopo una lite per futili motivi legati ad un parcheggio. Il fatto è accaduto nel piazzale dell'area di un parcheggio privato in via IV Novembre, a Torre Annunziata.

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I carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre Annunziata hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Indagini in corso per chiarire la dinamica del fatto e rintracciare chi ha colpito il 61enne. L'aggressione mortale a Cerrato è avvenuta con l'utilizzo di un compressore portatile (gonfiatore per gomme) e di un'arma da taglio.

E' la ricostruzione che fanno di quanto accaduto nell'area di sosta privata di via IV Novembre i carabinieri della compagnia oplontina, coordinati dal maggiore Simone Rinaldi. Gli inquirenti hanno rinvenuto al momento il solo compressore usato durante la violenta lite, mentre non è stato ancora recuperato il coltello.

Il sindaco

«Sono profondamente scosso e scioccato da quanto accaduto nella serata di ieri in via IV Novembre. L'omicidio del nostro concittadino Maurizio Cerrato, e la violenza e l'efferatezza con le quali è stato perpetrato, fanno letteralmente accapponare la pelle». Lo dichiara il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione. «Questo vile e brutale assassinio - aggiunge Ascione - è l'ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata e da sanguinose faide tra clan camorristici rivali. Sono certo che le forze dell'ordine, che in queste ore sono impegnate senza sosta nelle indagini, sapranno assicurare alla giustizia nel più breve tempo possibile i responsabili di questo assurdo ed efferato delitto. A nome dell'Amministrazione Comunale, esprimo profondo cordoglio ai familiari di Maurizio per la gravissima e assurda perdita che hanno subito. Siamo vicini a tutti loro, pronti ad offrire qualsiasi tipo di supporto e sostegno: verrà proclamato il lutto cittadino».

Sarebbe intervenuto per difendere la figlia. A sostenerlo è la figlia dell'uomo: «A mio padre è stato fatto un agguato in piena regola solo per difendere me, con questa gente non aveva mai avuto a che fare», scrive in un post pubblicato su Facebook.

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Accusa di omicidio volontario

 

Con l'accusa di omicidio volontario in concorso sono finiti nel carcere napoletano di Poggioreale - per l'uccisione, in seguito a una lite per un parcheggio, del 61enne Maurizio Cerrato - Giorgio Scaramella 51 anni, Domenico Scaramella 51 anni, Antonio Venditto, 26 anni e Antonio Cirillo, 33 anni. Le attività investigative dei carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre Annunziata (Napoli) sono state rese più difficili dall'assenza di immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Soprattutto, ricostruire la condotta di chi era presente, di chi ha partecipato e dei ruoli ricoperti da ciascun indagato è stato reso ulteriormente complicato a causa di testimonianze non complete, raccolte in un clima di omertà.

Maria Adriana Cerrato: «La sedia? La sposterei ancora»

 

Non la digerisce quella sedia simbolo della tracotanza, posta su un suolo pubblico per impedire a chiunque di usarlo come parcheggio: Maria Adriana Cerrato, la figlia dell'uomo ucciso con una coltellata al petto lunedì sera a Torre Annunziata (Napoli), proprio per quel parcheggio, lo ribadisce con forza durante una conferenza stampa davanti alla sede della Procura. «Non l'accettavo - afferma rispondendo a una domanda dei cronisti - a voi sembra giusto occupare un posto in modo illegale? Ho reagito? L'avrebbe fatto anche mio padre, lui questa cosa me la faceva sempre notare». Per quell'omicidio, la scorsa notte, sono state fermate dai carabinieri quattro persone. «Non l'ho accettata, - sottolinea - e non l'accettate nemmeno voi. Non buttiamo più una carta per terra solo perché il cestino è lontano. Pensate e reagite, altrimenti il cambiamento non ci sarà mai. Avete paura? Si supera. Io di paura non ne ho più».

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