Denunce su denunce, spesso senza risposta. Minacce ai bambini, una casa senza acqua, senza luce. «E senza fogna, perché il Comune di Ascrea gli ha dato i soldi per farla ma lui li ha spesi in altro modo ed è rimasto senza». È il profilo tracciato dai testimoni di Claudio Campiti, l'uomo originario di Ladispoli che stamattina ha sparato in zona Fidene davanti a un bar durante una riunione di condominio, provocando tre morti (tutte donne) e quattro feriti poco prima di essere arrestato.
«Pensavo venisse a firmare - ha detto una testimone - perché stavo raccogliendo le firme dei presenti e invece è andato davanti e ha tirato fuori la pistola cominciando a sparare.
Sparatoria Roma, la testimone: «Ha detto "vi ammazzo tutti", poi la pistola si è inceppata»
I problemi tra Claudio Campiti e il consorzio
Dalle parole della donne emerge un quadro problematico relativo ai rapporti tra il Consorzio e l'uomo: «Avevamo fatto diverse denunce alla Procura della Repubblica e ai carabinieri di Ascrea che l'hanno sempre difeso, denunce per minacce. Non voleva pagare le spese del consorzio».
L'ultimo episodio risale a questa estate, quando era stato realizzato un campo di pallavolo poco lontano dall'abitazione di Claudio Campiti: «Per sbaglio dei bambini sono entrati nella sua proprietà, ma proprio rasente. Lui gli ha detto "vi ammazzo" e loro si sono spaventati. Abbiamo chiamato i carabinieri che sono andati ma non so cosa sia successo dopo», spiegano i testimoni.