Terremoto ad Amatrice, Guido Castelli: «Il centro storico rinascerà, a ottobre il mega-cantiere»

Il commissario per le zone colpite dal sisma: «Servono semplificazioni e pragmatismo»

Terremoto ad Amatrice, Guido Castelli: «Il centro storico rinascerà, a ottobre il mega-cantiere»
Terremoto ad Amatrice, Guido Castelli: «Il centro storico rinascerà, a ottobre il mega-cantiere»
di Mauro Evangelisti
Mercoledì 23 Agosto 2023, 23:11 - Ultimo agg. 24 Agosto, 09:22
4 Minuti di Lettura

«Ci siamo, a ottobre aprirà il grande cantiere del centro storico di Amatrice. Ripartenza anche ad Accumoli». Guido Castelli, 57 anni, sindaco di Ascoli Piceno tra il 2009 e il 2019, già assessore nelle Marche, senatore di FdI, da gennaio è commissario di governo per la ricostruzione delle regioni colpite dal terremoto. A partire dal sisma che ferì Amatrice, Accumoli e Arquata sette anni fa: 24 agosto 2016.
Le cito un messaggio di una imprenditrice di Accumoli: “La collettività sta morendo lentamente, nonostante gli sforzi di chi tiene duro, ogni giorno che passa senza la ricostruzione uccide speranza, persone e territorio”.
«Il mio impegno, da quando a inizio dell’anno mi sono insediato, affronta la situazione che è ben descritta dallo sfogo della signora. Dobbiamo cambiare rotta. Dopo tante false partenze, tanti errori, il vero problema è ricostruire le case, ma anche la fiducia».


Qual è la sua strategia?
«Semplificazione e pragmatismo.

Ho cercato di capire cosa fosse necessario per accelerare. Ho chiesto a Governo e Parlamento di darmi delle garanzie su questioni irrisolte. Primo: la necessità di stabilizzare il personale impegnato sul sisma, perché la ricostruzione la fanno soprattutto gli operatori pubblici che devono validare i vari processi. Secondo tema: dopo sette anni, la ricostruzione richiede continui adattamenti. L’approccio inizialmente era stato burocratico, ispirato da formalismo e iper cautela. Questo però ha causato tanti, tanti ritardi».


Dal punto di vista pratico cosa è cambiato?
«Come commissario ho già fatto 56 ordinanze e 600 decreti. Siamo sulla strada giusta. In questa prima parte dell’anno abbiamo liquidato alle imprese che lavorano nei cantieri del sisma il 22 per cento in più, rispetto allo stesso semestre del 2022. Solo a luglio 2023 abbiamo liquidato 131 milioni di euro, la cifra più alta da quando è iniziata la ricostruzione. Comincia a fluidificarsi il meccanismo».


Cosa stanno facendo queste imprese?
«Sono 2.700, stanno lavorando sui 16mila cantieri. Parliamo di ricostruzione privata. Abbiamo stimato 50mila richieste di riparazioni di case, in sette anni sono stati depositati i progetti per 28mila. Di questi, 17mila sono stati approvati, 9mila conclusi».


Qui parliamo di case danneggiate. Ma in situazioni come il centro storico di Amatrice raso al suolo dal sisma come si interviene?
«Quello di Amatrice è il super cantiere. Sarà attivato nel mese di ottobre. Per ricostruire era necessario fare una pianificazione urbanistica complessiva. Il prossimo passaggio sarà la realizzazione dei sottoservizi, gli ambiti dove passano i tubi di acqua, gas e quant’altro. Stiamo parlando della spianata della cittadina, dove si erge orgogliosa la torre civica la cui riqualificazione a ottobre sarà conclusa. E saranno affidati i lavori della viabilità che dovrà bordeggiare il centro storico. Ad Amatrice c’è anche da aggredire un problema importante: le demolizioni di alcune frazioni, ne stiamo parlando con la sovrintendenza. Ad Accumoli stiamo invece progettando le cinque opere pubbliche del centro, mentre sono già cominciate le demolizioni».


Ci vorranno almeno dieci anni per la ricostruzione del centro di Amatrice?
«Evito sempre di fare previsioni temporali, ma è ovvio che serviranno diversi anni. Spero molto meno di dieci. Ad Accumoli forse si può fare prima perché le attività sono più avanzate, ma abbiamo anche alcune frazioni da delocalizzare. Scontiamo le false partenze iniziali».


Ad Arquata del Tronto come stanno andando le cose?
«Il Comune ha vinto i ricorsi al Tar che avevano bloccato il piano di ricostruzione. Nelle frazioni le demolizioni sono quasi completate, poi cominceranno i lavori per i sottoservizi. Arquata Borgo, il centro, sarà oggetto di un intervento avveniristico: lì ha ceduto il terrapieno. Abbiamo affidato alla fondazione Eucentre di Pavia un progetto che creerà un nuovo basamento su cui ricostruire il borgo, con dei tiranti che lo renderanno invulnerabile. Altre città simbolo, colpite soprattutto dai sismi successivi: a Camerino si riparte finalmente con il centro storico, abbiamo fatto ordinanze specifiche. A Norcia la buona notizia è che siamo in chiusura dei lavori di riqualificazione della basilica di San Benedetto, entro un anno dovremmo completarli».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA