Treviso, si schianta con la moto: Marco Gasparini muore a 51 anni. Anche il padre perse la vita in un incidente

La moglie disperata: "Quella moto io non la volevo: avevo paura che potesse capitargli qualcosa"

Marco Gasparini, 51 anni e la moto
Marco Gasparini, 51 anni e la moto
di Mep
Martedì 31 Maggio 2022, 10:38 - Ultimo agg. 10:40
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BREDA DI PIAVE - «Quella moto io non la volevo: abbiamo litigato per mesi dopo che l'ha comprata. Avevo il terrore ogni volta che la usava perché lui amava la velocità e avevo paura che potesse capitargli qualcosa». Valeria Piovan è un fiume in piena: nelle sue parole si mischiano incredulità, rabbia e rammarico. Ha appena perso il marito Marco Gasparini, 51 anni, in sella a quella Kawasaki 800 che aveva acquistato lo scorso ottobre. Ieri pomeriggio i peggiori timori della donna sono diventati realtà e lei e il figlio Alessio, 19enne, sono sprofondati in un incubo.

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LO SFOGO
«L'ho incrociato mentre usciva in moto - racconta - non mi ha detto dove stava andando. Sono sconvolta». Ma soprattutto arrabbiata: «Non sono riuscita a farmi ascoltare - ripete la 51enne, con cui era sposato da 22 anni - gli raccomandavo sempre di andare piano: in macchina e a maggior ragione in moto». Da ragazzo Gasparini ne aveva una, che poi si era rotta e lui aveva accantonato quella passione per coltivarne altre. Una su tutte quella per il vino, che lo ha spinto a diventare sommelier. A ottobre però il ritorno di fiamma per la due ruote. Ieri la tragedia. E il destino che si ripete: anche il padre aveva perso la vita in un incidente stradale quando Marco era adolescente.

IL RICORDO
Gasparini, originario di Lancenigo di Villorba, si era trasferito a San Bartolomeo di Breda di Piave dopo le nozze. Il 51enne aveva fatto carriera all'Electrolux, nello stabilimento di Susegana, in cui lavorava da oltre vent'anni come impiegato nel settore acquisti e grazie alle sue capacità aveva raggiunto la posizione di quadro, . Ieri la notizia della sua morte è stata un fulmine a ciel sereno per l'azienda, in cui era molto stimato. «Era un gran lavoratore, molto competente - lo ricorda l'amico e collega Carmelo Vono, rsu della Fiom Cgil -. Una persona alla mano, sempre sorridente. Era davvero impossibile litigare con lui. Ci stringiamo alla sua famiglia». Lutto e cordoglio anche in paese: ieri pomeriggio il sindaco Moreno Rossetto ha fatto visita alla famiglia a nome dell'intera comunità: «Sono tragedie che non dovrebbero mai accadere e che ci lasciano senza parole».

 

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