Operazione Movida, rapine ed estorsioni con metodo mafioso: cinque arresti nel clan Di Silvio

Operazione Movida, rapine ed estorsioni con metodo mafioso: cinque arresti nel clan Di Silvio
Lunedì 7 Dicembre 2020, 09:31 - Ultimo agg. 14:10
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Cinque arresti a Latina nell'ambito dell'operazione "Movida" condatta dalla quadra mobile insieme al personale del Servizio centrale operativo e in collaborazione con i reparto prevenzione crimine della polizia di Stato. In esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, sono stati arrestati Costantino Di Silvio detto Costanzo; Antonio Di Silvio detto Patatino; Ferdinando Di Silvio detto Prosciutto; Ferdinando Di Silvio detto Pescio e Luca Pes. Sono tutti accusati, a vario titolo e in concorso fra loro, di violenza privata, rapina ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

 

Le indagini scaturiscono dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Gli episodi contestati sono avvenuti negli ultimi due anni, con un metodo tipicamente mafioso caratterizzato dalla minaccia di ritorsioni, dal riferimento esplicito al clan di appartenenza, dall'affermazione del controllo del territorio e dalla protezione offerta a cittadini e attività commerciali. Si parla ancora di assoggettamento delle vittime e omertà. 


In uno degli episodi ricostruiti dagli investigatori, Antonio Di Silvio, dopo avere appreso di una lite condominiale degenerata in un’aggressione messa in atto da alcuni pregiudicati ai danni di famiglia ospite in un quartiere popolare di Latina, ha offerto a quest’ultima la sua “protezione”, costringendola a consegnargli la somma di 400 euro in contanti. Costantino Di Silvio e Ferdinando avevano accompagnato Antonio a casa delle vittime in diverse occasioni, pretendendo per il disturbo dell’intera famiglia somme aggiuntive di denaro contante. In una circostanza erano arrivati a rapinare un componente della famiglia per farsi consegnare la somma di 500 euro, come ulteriore prezzo della protezione. Un altro episodio estorsivo era stato consumato da Antonio Di Silvio e dal cugino Ferdinando Pescio i quali, a settembre 2019, in pieno centro storico a Latina, avevano simulavato un incidente stradale, accusando falsamente un giovane di averli investiti con la propria auto.

Gli indagati hanno quindi minacciato la vittima proponendo di risolvere la questione tramite una somma di denaro che è stata consegnata, quella stessa notte, dai genitori del ragazzo, nel quartiere Campo Boario. Gli elementi raccolti hanno poi consentito di ricostruire una serie di episodi criminosi consumati da Costantino in un locale della zona pub in cui l'esponente del clan aveva imposto la sua protezione ma anche l'attività di spaccio di stupefacenti. A fronte del rifiuto dei gestori di cedere alle pressioni, Costantino Di Silvio ha minacciato di dar fuoco all’intero locale, affermando che quella piazza era sotto il controllo della propria famiglia, escludendo così possibili controlli anche da parte delle forze dell’ordine.

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