L'ex pornostar Bella Nilsson arrestata: è accusata del peggior crimine ambientale della Svezia

Ceo dell'azienda Think Pink, la donna avrebbe seppellito e scaricato illegalmente decine di migliaia di tonnellate di spazzatura, dando vita alla "terra dei fuochi svedese"

Bruciava montagne di spazzatura in Svezia: arrestata per crimini ambientali la "regina dei rifiuti" (ed ex spogliarellista) Bella Nilsson
Bruciava montagne di spazzatura in Svezia: arrestata per crimini ambientali la "regina dei rifiuti" (ed ex spogliarellista) Bella Nilsson
Sabato 30 Dicembre 2023, 13:26 - Ultimo agg. 14:28
4 Minuti di Lettura

È stata arrestata in Svezia Bella Nilsson, ceo della società di gestione di rifiuti Think Pink. Accusata del «peggior crimine ambientale nel Paese da mezzo secolo a questa parte», la donna e la sua azienda avrebbero seppellito e scaricato illegalmente decine di migliaia di tonnellate di spazzatura in 21 località nel centro della Svezia, trasformando così l'area in una vera e propria "Terra dei Fuochi".

Papà getta per errore nella spazzatura le buste-regalo con 2mila euro per la figlia: i netturbini le ritrovano e le riconsegnano

L'accusa

Un tribunale svedese ha incriminato undici persone per «il peggior crimine ambientale nel Paese da mezzo secolo a questa parte».

Tra queste, l'imprenditrice Bella Nilsson, che in passato si era autoproclamata la «regina dei rifiuti», e il suo ex marito. A riportarlo è il quotidiano svedese «Svenska Dagbladet». Bella Nilsson, ceo di Nmt Think Pink - una società di gestione dei rifiuti famosa per i sacchetti rosa - è accusata ora di aver seppellito e scaricato illegalmente decine di migliaia di tonnellate di rifiuti in ventuno località nel centro della Svezia, trasformando così l'area in una "terra dei fuochi" scandinava.

Tra le accuse, anche quella di aver provocato diversi incendi di montagne di spazzatura esponendo i residenti a fumi tossici. Durante le indagini sono stati trovati livelli nocivi di arsenico, diossine, piombo, zinco, rame e prodotti petroliferi. Tre anni fa, alcune zone di Stoccolma erano state avvolte dal fumo causato da un incendio in un cumulo di rifiuti gestito dall'azienda. L'imprenditrice e dieci dei suoi dipendenti sono ora al centro dell'inchiesta. Il procuratore capo Anders Gustafsson ha dichiarato che l'indagine preliminare, lunga 45.000 pagine, ha scoperto «il più grande crimine ambientale in Svezia in termini di portata e organizzazione» da quando, negli anni '70, la società BT Kemi seppellì barili di veleno nel sud della Svezia. Gli accusati si sono dichiarati innocenti. 

Bella Nilsson, chi è

Da spogliarellista e manager di locali porno al grande salto come imprenditrice nello smaltimento dei rifiuti in Svezia: Bella Nilsson si era autodefinita "regina della spazzatura" diventando famosa per i sacchetti rosa della sua azienda Nmt Think Pink. La parabola della sua vita è un romanzo che si racconta da solo.

Nata a Teheran il 15 dicembre del 1969, è atterrata a Stoccolma a soli 16 anni con il vero nome di Isabella Khatibi Ghabagh Tappeh, poi cambiato in Fariba Juliette Jennifer Vancor, prima di essere solo Bella. Qualche anno e si è fatta conoscere come spogliarellista, poi ha scalato la gerarchia dei manager dei club porno, incrociando in quell'ambiente il famigerato gangster svedese Mille Markovic. Dei suoi ospiti nei privé per uomini disse ridendo con una frusta in mano: «Vengono qui perché vogliono semplicemente essere picchiati. A volte pagano 15.000 dollari per l'intera notte. Sembra strano ma lo fanno».

E proprio uno di quei club le costò i primi guai con la giustizia, tre anni e mezzo di carcere per reati contabili. Tornata libera, Bella Nilsson si è presentata agli occhi del pubblico in una nuova veste e un corpo rimesso a nuovo: imprenditrice premiata e acclamata, grande bocca ridisegnata dal chirurgo plastico, così come il seno, eccetera.

Nel 2018 Bella è stata nominata addirittura Gazzella dell'anno da Dagens Industri, l'anno successivo l'azienda ha fatto bingo registrando un fatturato di 129 milioni. Una grande vittoria personale per la piccola iraniana con pochi studi e nessun sostegno alle spalle. Ieri la tegola. La procura l'ha incriminata per reati ambientali gravi. Accusa amplificata dall'attenzione svedese per l'ambiente, l'ecologia e il riciclo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA