Bradisimo Campi Flegrei: «Due scenari: sciame o una piccola eruzione»

Ingv: nessun segno di un super-evento

Il tempio di Serapide a Pozzuoli
Il tempio di Serapide a Pozzuoli
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 29 Settembre 2023, 08:55 - Ultimo agg. 15:46
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Ben 208 eventi sismici in 48 ore, di cui la metà solo strumentali mentre quelli superiori alla magnitudo di durata 1.0 sono stati appena tredici. Una situazione piuttosto normale per la dinamica in corso con la presenza di numerosi sciami sismici, ma anche attesa, tanto dal direttore dell'Osservatorio Vesuviano Mauro Antonio di Vito che dalla direttrice del Dipartimento Vulcani dell'Ingv Francesca Bianco. Ieri alla Camera la Commissione Ambiente e le Grandi Calamità Naturali si è riunita per chiedere al presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, gli ultimi aggiornamenti sul bradisismo e il rischio sismico nei Campi Flegrei.

«Dal 2005 è iniziata una fase di lento sollevamento del suolo che ad agosto 2023 ha raggiunto circa 113 centimetri nell'area del Rione Terra, mentre il valore medio della velocità di sollevamento nell'area di massima deformazione permane a circa 15 millimetri al mese, sebbene negli ultimi 10 giorni ci sia stata un'accelerazione che potrà essere quantificata nei prossimi giorni» precisa la direttrice Bianco, che oggi terrà un seminario dal titolo «Terremoti, deformazioni del suolo, attività fumarolica: l'attuale fase bradisismica ai Campi Flegrei» nell'ambito della Notte dei ricercatori.

Allo stato attuale, come più volte riferito al Mattino anche dal direttore di Vito, «non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine». Negli ultimi giorni i ricercatori dell'OV hanno raccolto ancora dati geochimici, di deformazione del suolo e anche rilevato l'area di Pisciarelli con un drone con telecamera termica, per studiare ogni minima variazione della caldera dei Campi Flegrei, ma finora tutto rientra nella norma e non ci sono variazioni di rilievo oltre quello della velocità di sollevamento.

C'era attesa per la Commissione Ambiente di ieri in cui si è cercato di fare chiarezza sull'evoluzione possibile. «Previsioni certe non siamo in grado di farne. In questo momento è in corso un'altra sequenza sismica che non finisce oggi, quindi possiamo aspettarci ancora nuovi eventi sismici e anche una crescita in termine di magnitudo» ha sottolineato il presidente Doglioni nell'audizione parlamentare. «Solo nell'ultima settimana abbiamo avuto oltre 250 sismi, quindi stiamo parlando di un fenomeno molto attivo». Sebbene «al momento è impossibile capire come si evolverà la situazione», il presidente INGV ha elencato i due scenari possibili: «Lo scenario meno critico è una situazione analoga alla crisi del 82-84, cioè si ferma; quello più critico un'eruzione come quella del Monte Nuovo» del 1538 e tra le meno violente. Se poi il suolo dovesse continuare a sollevarsi, non è possibile escludere nuovi terremoti «e si potrebbe arrivare a un evento di magnitudo 5».

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Quanto a una possibile «super eruzione», come gli è stato chiesto dai parlamentari allarmati da alcune esternazioni di scienziati, il presidente Doglioni ha voluto chiarire che «non abbiamo indicazioni che ci sia magma vicino alla superficie. Non sappiamo se dalla profondità della camera magmatica siano iniziati a risalire dei fusi magmatici. Sicuramente sono risaliti dei fluidi, come l'acqua della quale è imbevuta la crosta che viene riscaldata e quindi tende a salire verso la superficie. Il tutto determina una pressione verso l'alto, l'inarcamento del suolo e la sismicità». La situazione ai Campi Flegrei continua intanto a essere monitorata 24 ore su 24, «l'INGV è in prima linea, c'è la massima attenzione. Ma è impossibile pensare che i Campi Flegrei si spengano perché sono un vulcano attivo».

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