Caivano, fuga dai banchi: «Ammoniti 26 genitori»

Lo screening è iniziato pochi giorni fa scoperti alcuni casi anche alle elementari

È fuga dai banchi
È fuga dai banchi
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 02:28 - Ultimo agg. 16:10
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Dati choc da Caivano: in meno di due settimane sono scattate 26 “ammonizioni” nei confronti di altrettanti genitori che non mandavano a scuola i propri figli. È bastato scovare tra le pieghe dei dati forniti dagli istituti scolastici della cittadina sulla quale si sta concentrando l’attenzione del governo per avere la conferma di quel che tutti sospettavano: a Caivano l’educazione scolastica è quasi un optional, e sicuramente - per qualcuno - quasi un fastidioso obbligo.

Merito della commissione prefettizia che lavora da quando il Comune è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche, colmando vuoti amministrativi storici, durati decenni, che hanno ridotto la macchina amministrativa ad un simulacro di ente nel quale si privilegiavano affari opachi e collusioni con personaggi poco raccomandabili.

Il Comune ha iniziato lo screening il 26 gennaio scorso. L’attività di monitoraggio sulla dispersione scolastica ha prodotto i seguenti risultati: 26 ammonizioni relative a numeri importanti nella fascia di età 14-16 anni, ovvero nell'età della adolescenza. Ma non solo. Perché il dato eclatante è che queste ammonizioni sono numericamente sostanziose anche nella fascia compresa tra i 6-10 anni, nella scuola elementare, e 11-13 per le medie.

A rendere note le cifre è stato ieri il commissario governativo alla riqualificazione di Caivano, Fabio Ciciliano, intervenuto in audizione alla Commissione Infanzia della Camera dei deputati nell’ambito di una un’indagine conoscitiva sul degrado nella condizione dei minori. Ciciliano ha anche ricordato gli interventi in corso a Caivano: «Il Piano Straordinario, approvato il 28 dicembre dal Consiglio dei Ministri - ha spiegato - si divide essenzialmente in tre grosse branche: la prima riguarda gli interventi infrastrutturali di riqualificazione: edifici, manufatti e centri sportivi. Quelli che si vedono un po’ meno, ma sono la vera sfida, sono le attività che si fanno per fronteggiare la vulnerabilità sociale».

Cioè la vera sfida - ha proseguito Ciciliano - è fare in modo che la componente sociale di quel territorio di fatto si modifichi in senso migliorativo, utilizzando le attività di normale vita di tutti i giorni. La terza branca riguarda il rafforzamento della capacità dell’ente locale senza il quale tutta quella che è l’azione delle attività del commissario non possono ritornare a vivere nella normalità di medio e lungo periodo».

A proposito di riqualificazione di impianti, Ciciliano ha poi focalizzato il discorso sull’importanza dello sport. Anche su questo sono in corso iniziative importanti: «La riqualificazione di un centro sportivo - ha concluso - apre, in maniera clamorosa, all'attività dei giovani in una direzione di maturità e di crescita sociale. Il discorso riguarda però non solo lo sport, ma anche la musica e tutto quello che in qualche maniera è piacevole ma di fatto sottolinea un’azione molto importante della disciplina e di rispetto reciproco. Così si cerca di intercettare i giovani e portarli dal lato giusto della barricata».

Ottima iniziativa, quella sulla dispersione scolastica. Ieri, intanto, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha incontrato presso il Comune di Caivano la Commissione Straordinaria e i dirigenti scolastici delle scuole di Caivano. Durante l’incontro sono state approfondite alcune problematiche logistiche delle strutture scolastiche e individuate rapide soluzioni tecniche alle necessità prospettate.