Il cimitero delle targhe perse lungo la strada del dissesto

L'iniziativa di una ragazza sui social

Targhe perse
Targhe perse
di Francesco Gravetti
Domenica 22 Ottobre 2023, 23:20 - Ultimo agg. 23 Ottobre, 19:08
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Strada dopo strada, pozzanghera dopo pozzanghera, Mariateresa ha cercato per giorni la sua targa, persa a Poggiomarino in uno dei quei tanti momenti dell’anno in cui la pioggia, più o meno abbondante, trasforma le strade in fiumi e costringe gli automobilisti a fare manovre assurde, oltre che a sperare nella fortuna, per tornare a casa. Spesso infatti, sotto i colpi dell’acqua mischiata a fango, dalle vetture si staccano le targhe, che restano in strada o finiscono chissà dove. A Mariateresa Nappo, giovane musicista di Sarno con un lavoro a Poggiomarino, è andata proprio così: ha smarrito la sua targa, forse nei pressi di via Fratelli Cervi, anche se non può esserne certa.

Dopo aver presentato la regolare denuncia ai carabinieri, è andata in un’agenzia di pratiche automobilistiche ed ha scoperto che la re-immatricolazione del veicolo a seguito di smarrimento, furto o distruzione della targa è una scocciatura burocratica di non poco conto.

Oltre che un impegno economico che può superare i 100 euro. Ha però anche saputo che dopo la denuncia possono passare quindici giorni in cui la macchina può stare senza targa: il tempo che la legge ha individuato per consentire un eventuale ritrovamento. E allora ha deciso di cercare la sua targa perduta. E cercando cercando, ne ha trovato decine di altre. Tutti di automobilisti travolti dall’acqua alta, dalle inondazioni che rendono impraticabili le vie di Poggiomarino e Striano in particolare, anche se i problemi riguardano gran parte della valle del Sarno e della zona vesuviana. 

Le targhe erano appese ai cancelli o ai pali della luce, disposte lungo i marciapiedi, appoggiate ai margini delle strade. Una sorta di museo a cielo aperto. Mariateresa Nappo ha così deciso di fotografare tutte quelle targhe e metterle sui social. Ha pubblicato le foto sulle pagine Facebook più visualizzate dai cittadini di Striano e Poggiomarino (“Striano in un click” e “Sei di Poggiomarino se...”) ed ha cominciato a chiedere: «Per caso sono vostre?». Qualcuno ha risposto: c’è chi ha individuato la sua targa e chi ha messo il numero della targa da lui perduta, magari nelle speranza che Mariateresa  avesse altre foto da parte, non pubblicate. Perdere una targa è una esperienza frequentissima, a Striano, Poggiomarino e ovunque arrivi “l’acqua alta” con le prime piogge. E tutto sommato non è nemmeno l’esperienza più brutta: c’è chi perde pezzi di vettura, chi si trova con le ruote squartate, chi finisce nei tombini aperti. Mariateresa, la “ragazza delle targhe”, racconta: «Il giorno in cui ho perso la targa, una signora non riusciva a rientrare nella propria abitazione perché l’acqua arrivava fino alle ginocchia. Io ho cercato di aiutarla, poi sono andata via per cercare di rientrare il prima possibile». La Sandero di Mariateresa ora ha una targa tutta nuova: la ricerca non è andata a buon fine, anche se le è servita a scoprire il (poco) meraviglioso mondo delle targhe perdute: «Purtroppo ho saputo che, oltre alle persone che le espongono per permettere il ritrovamento, ce ne sono altrettante che le rivendono ai mercatini per collezionisti». I fondi per le fogne, un ogni caso, ora ci sono: a Striano e Poggiomarino aspettano l’apertura dei cantieri. E sperano di non smarrire altre targhe.

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