Estorsioni, sequestrate 13 potenti bombe dei clan

Il potere esplodente delle bombe in grado di distruggere e squarciare ogni tipo di saracinesca

Le bombe del clan sequestrate
Le bombe del clan sequestrate
di Marco Di Caterino
Martedì 27 Dicembre 2022, 09:45
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Sventata dai carabinieri una nuova stagione di attentati del racket delle estorsioni a Casalnuovo. I militari della locale tenenza hanno rinvenuto e sequestrato ben tredici bombe di confezionamento artigianale ad alto potenziale esplosivo. Gli ordigni sono stati rinvenuti in alcuni vani contatori e in quelli dell'impianto anti incendio, nel difficile rione Parco Macello, in via Monsignor Peluso. Con le bombe, i carabinieri hanno trovato anche una quarantina di dosi di marijuana e una ventina di «stecchette» di hashish.

La scoperta di questa piccola ma molto pericolosa «santabarbara» è avvenuta nel corso di indagini sotto traccia dei militari della tenenza, impegnati nel caso specifico, al contrasto del racket delle estorsioni, che come avviene oramai nella zona dell'hinterland a nord di Napoli, ha assunto numeri davvero preoccupanti e che sono indicativi di come i clan di questo territorio stanno cercando di fare «cassa», e reimpiegare poi questi capitali nel traffico e nello spaccio di stupefacenti e in parte anche per le paghe dei killer e dei nuovi affiliati. Un modus operandi simile a tutte le cosche, anche quelle storiche, stravolte nei loro organigrammi dagli arresti dei vecchi boss che pure devono fare i conti con una vera e propria pletora di collaboratori di giustizia che sta riempendo decine di faldoni sulla camorra degli ultimi venti anni.

Come sta accadendo proprio a Casalnuovo, dove alcune recenti scarcerazioni di pezzi da novanta del clan Veneruso hanno rilanciato le quotazioni di questa cosca, che avrebbe spazzato via le ultime sacche del clan Egizio, e mandato messaggi di sfida ai clan della vicina Acerra che pure avevano iniziato una lenta ma continua ascesa nel controllo delle attività illecite a Casalnuovo.

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Per rimuovere i tredici ordigni è stato necessario far intervenire i carabinieri artificieri del nucleo investigativo di Napoli, che dopo averli messi in sicurezza li hanno portati via per distruggerli in un sito autorizzato. Secondo gli artificieri, le tredici bombe, erano destinate proprio ai raid esplosivi a negozi e attività produttive. Simili alle già pericolose «cipolle», quelle che i criminali incoscienti fanno esplodere nella notte di San Silvestro, le bombe sequestrate invece di essere rivestite con cartone pressato erano avvolte con uno spesso film di plastica che di fatto aumenta il potere esplodente, tanto da distruggere e squarciare ogni tipo di saracinesca e fare ancora più danni alle suppellettili dei negozi presi di mira.

La notizia del ritrovamento dei tredici ordigni ha fatto salire il livello d'allarme tra i commercianti di Casalnuovo che dopo due anni di enormi difficoltà derivanti dal Covid, aggravate dall'emergenza costi per l'energia, speravano che la piccola ripresa del commercio filasse liscia e senza altri problemi. E invece quelle bombe pronte per essere utilizzate, hanno gettato tutti nel panico, perché qui tutti sanno che nonostante il sequestro dell'esplosivo, il racket delle estorsioni presto di rimetterà in moto imponendo il pizzo a chiunque e punendo con raid incendiari ed esplosivi chi si rifiuterà di pagare. Unica difesa per i taglieggiati, resta sempre e comunque la denuncia.
 

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