«Giudice di pace, uffici rimasti senza personale»: Sos a Nordio da 7 sindaci

Solo 5 dipendenti, ne servono il doppio. Rinvio di udienze, sentenze non pubblicate

«Giudice di pace, uffici rimasti senza personale»: Sos a Nordio da 7 sindaci
«Giudice di pace, uffici rimasti senza personale»: Sos a Nordio da 7 sindaci
di Francesco Gravetti
Giovedì 8 Febbraio 2024, 07:21
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Udienze rinviate di un anno, attese ancora superiori per la pubblicazione di una sentenza, ritardi amministrativi. È drammatica la situazione al Giudice di Pace di Sant'Anastasia: manca il personale e gli uffici vanno a rilento, a totale discapito dei cittadini, esposti in questo modo a potenziali danni gravi. Ora, i sindaci dei sette Comuni coinvolti hanno chiesto un intervento urgente al Ministero della Giustizia affinché si individuino soluzioni idonee per un corretto funzionamento dell'Ufficio, prevedendo un numero di personale idoneo.

Il documento inviato a Nordio è stato redatto al termine di una riunione in municipio, promossa dal sindaco di Sant'Anastasia Carmine Esposito, con il presidente del COA (consiglio dell'Ordine degli Avvocati) di Nola Arturo Rianna ed i sindaci Salvatore Di Sarno (Somma Vesuviana), Carlo Esposito (Pollena Trocchia), Biagio Rossi (Cercola), Gioacchino Madonna (Massa di Somma), Giuseppe Panico (San Sebastiano al Vesuvio) e Giuliano Di Costanzo (Volla).

Le criticità sono da tempo note per l'Ufficio, che rientra tra i sedici non dislocati nelle sedi circondariali del Tribunale e per i quali è stata prevista la permanenza a gestione interamente statale con una competenza territoriale per 7 comuni ed una popolazione di circa 160mila abitanti. Come è noto, infatti, qualche anno fa gli uffici dei Giudici di Pace furono soppressi, salvo rare eccezioni, legate alla capacità da parte dei Comuni di sostenere economicamente l'attività dell'ufficio. Quello di Sant'Anastasia fu una di queste, ma fin da subito il personale è stato sottodimensionato, con la presenza di soli 5 dipendenti. Ce ne vorrebbero più del doppio, spiegano sindaci e giuristi: tutte le figure previste nella pianta organica attualmente risultano scoperte o comunque non sufficienti.

Già ad ottobre scorso la presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice, aveva inviato una nota ai sindaci dei sette Comuni, sottolineando la grave carenza di personale amministrativo, le richieste finora inascoltate al Ministero della Giustizia e la non accettabile funzionalità dell'Ufficio, assicurata esclusivamente con l'assegnazione temporanea di personale proveniente dal Tribunale di Nola. Del Giudice aveva ipotizzato la stipula di protocolli con le amministrazioni comunali per spostare al Giudice di Pace eventuale persone in esubero nei sette enti su cui il presidio giudiziario ha competenza.

Una ipotesi difficile al momento, dal momento anche i Comuni interessati soffrono di grave carenza di dipendenti. Di qui la decisione di prendere carta e penna e scrivere al ministro Carlo Nordio, invitandolo a intervenire con urgenza.

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Le conseguenze della carenza di personale sono facilmente immaginabili, sia per il settore penale che per quello civile: udienze rinviate, paralisi delle attività, attese inaccettabili e molto altro che espone i cittadini a gravi e spesso irreparabili danni. Si pensi, ad esempio, al rischio della prescrizione per quei cittadini che attendono giustizia da anni o a sentenze che, pur emesse, non vengono pubblicate.

«Il danno si ripercuote su tutte le comunità - spiegano i sindaci ed il presidente COA - poiché genera un'immediata sfiducia nel sistema, immettendo malessere nel tessuto sociale e creando un vulnus di tutela per i cittadini ponendo a rischio la effettiva tutela giurisdizionale». Gli amministratori dei sette comuni hanno dunque chiesto al Ministero della Giustizia di intervenire subito, trovando soluzioni idonee per un corretto funzionamento dell'Ufficio, prevedendo un idoneo numero di personale.
 

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