Gragnano, Serena, 8 anni, caduta dalla moto e morta: indagini sul casco. Lo zio: «Lasciateci in pace»

La Procura al lavoro per ricostruire la dinnamica dell'incidente: si ipotizza l'omicidio stradale

La piccola Serena Bove
La piccola Serena Bove
di Dario Sautto
Domenica 9 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 18:33
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«È una tragedia troppo grande, lasciateci in pace e non date la colpa a nessuno». Uno zio di Serena, la bimba di Gragnano morta a otto anni per una caduta dalla moto sulla quale viaggiava senza casco insieme a due adulti, chiede «silenzio e rispetto per il nostro dolore». Il tragico incidente si è verificato nella serata di giovedì in via Pasquale Nastro, centro storico di Gragnano, dove i genitori di Serena Bove hanno un negozio di abbigliamento. Lei era in compagnia di una commessa e del suo fidanzato, che l’avevano portata in giro su una moto di grossa cilindrata. «Lo facevano tutte le sere» raccontano alcuni conoscenti «perché a Serena piaceva tanto andare in moto».

In tre su una moto di grossa cilindrata: la piccola senza casco in mezzo ai due adulti. Improvvisamente, però, quella consuetudine – un giro in moto, da capire quante volte avvenisse senza casco – si è trasformato in un incubo per i genitori della bambina, in quei momenti (erano le 20:30 circa) impegnati nella chiusura della cassa e nella sistemazione del negozio prima della chiusura. La moto è improvvisamente scivolata sul basolato della stradina del centro, fermando la sua corsa contro un’auto in sosta. Forse la caduta è avvenuta a causa della pavimentazione sconnessa, per una buca oppure per una distrazione o una manovra sbagliata del conducente.

I tre sono caduti a terra e Serena ha battuto violentemente la testa a terra.

Inizialmente sembrava che tutto fosse andato bene, nonostante la piccola fosse finita sotto quell’automobile parcheggiata. La bambina si era alzata, ha anche detto qualcosa, poi ha rimesso ed è svenuta. Dopo essersi accasciata a terra non ha più ripreso conoscenza. La corsa in ospedale purtroppo è stata vana. Dopo un primo ricovero al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo, la piccola è stata stabilizzata e immediatamente trasferita in ambulanza al Santobono di Napoli. Lì è arrivata in condizioni disperate per un gravissimo trauma cranico e, nonostante un intervento neurochirurgico di decompressione cranica, è deceduta nella mattinata di venerdì.

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Sul caso, la Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Giuliana Moccia) ha aperto un’inchiesta per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e capire se ci siano eventuali responsabilità. Le delicate indagini, inizialmente avviate dalla polizia municipale del comando gragnanese, sono state delegate ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e della stazione di Gragnano, che hanno effettuato una serie di rilievi, sequestrando la moto e ascoltando sia i genitori che alcuni testimoni dell’accaduto. I filmati di alcune telecamere presenti in zona sono stati acquisiti dagli investigatori, che stanno cercando di ricostruire frame dopo frame l’accaduto. A quanto pare, nessun altro veicolo ha impattato contro la moto sulla quale viaggiavano i tre passeggeri, né si sono verificati tamponamenti.

Ma, soprattutto, ora le attenzioni sono concentrate sul casco che indossavano i due adulti sulla moto 750, ma che – a quanto pare – Serena non aveva. Al momento l’inchiesta per omicidio stradale procede ancora contro ignoti, ma è chiaro che in vista dell’autopsia sulla salma della piccola Serena – che sarà fissata a inizio settimana – potrebbero partire i primi avvisi di garanzia, un atto dovuto che servirà per far procedere l’inchiesta e per permettere ad eventuali indagati di potersi difendere in maniera adeguata. Tra i dubbi su cui gli inquirenti si stanno concentrando c’è l’affidamento della bambina a quella coppia di conoscenti. Se effettivamente quel giro in moto fosse un consuetudine. E ancora, perché la piccola fosse salita, seppure senza casco, su una moto di grossa cilindrata. Interrogativi che troveranno una risposta, ma che non cancelleranno una tragedia assurda che ha strappato alla vita una bambina di appena otto anni.
 

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