Boscotrecase. Il dirigente del Banco di Napoli Francesco Fiumara fu travolto e ucciso da un contadino, che prima si diede alla fuga con il suo trattore non assicurato, poi tornò sul posto. A distanza di sette anni da quella tragedia, avvenuta in via Pastrengo a Boscotrecase, il tribunale di Torre Annunziata ha condannato a tre anni e mezzo di reclusione Giuseppe P., contadino accusato di omicidio stradale aggravato dalla circostanza del suo iniziale allontanamento dal luogo dei fatti, con concessione delle attenuanti generiche e sospensione della patente per due anni.
Un processo lungo e complesso, quello che si è chiuso ieri.
Nonostante l'incidente, Giuseppe P. non si fermò per prestare soccorso – è l'accusa sostenuta dalla pm Marianna Ricci per la Procura di Torre Annunziata – e Fiumara morì sull'asfalto, prima dell'arrivo di ambulanza e carabinieri. Le tracce di pittura verde sul casco protettivo, poi, hanno confermato l'impatto fatale con il trattore, come spiegato anche dal medico legale Antonio Sorrentino nel corso della sua testimonianza. La famiglia Fiumara si è costituita parte civile a processo con l'avvocato Sergio De Simone ed ha sempre sostenuto che «quell'incidente non fu casuato da un malore della vittima». Ieri la sentenza di primo grado, tra novanta giorni le motivazioni.