Forio d'Ischia, il costone si sbriciola: hotel sul ciglio del burrone

Una valanga di massi e fango è venuta giù con l'ultima ondata di maltempo

Il dissesto sulla spiaggia di Cava dell'Isola
Il dissesto sulla spiaggia di Cava dell'Isola
di Massimo Zivelli
Sabato 28 Gennaio 2023, 23:59 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 07:59
4 Minuti di Lettura

Non bastavano le due frane che dal promontorio di Punta Imperatore sono arrivate fino al mare nella baia di Citara, e la strada litoranea di Forio che per un tratto di oltre un chilometro rischia di finire a sua volta giù sugli scogli. L’ultima ondata di maltempo ha provocato un’ennesima, enorme valanga di massi, fango e terriccio che si è abbattuta dal costone sovrastante sulla spiaggia più bella e iconica dell’isola d’Ischia, mettendo a serio rischio la stabilità strutturale dell’albergo costruito una decina di anni fa su quest’area assai instabile sotto il profilo idrogeologico.

Pericoli segnalati e anche denunciati negli anni scorsi, interventi più volte prescritti e mai eseguiti e tragedie che continuano a incombere e che potrebbero causare altri eventi luttuosi. Non ha destato grande sorpresa quanto è accaduto alla spiaggia di Cava dell’Isola, dove l’opera di risanamento del costone pericolante si attendeva inutilmente da otto anni, con grave danno per l’economia turistica locale privata quasi del tutto di questa importantissima risorsa, una spiaggia ampia, l’unica completamente pubblica, abbandonata al degrado e a condizioni di grave pericolo, dal momento che non sono mai bastati i cartelli di divieto di accesso e transito per impedire a centinaia di bagnanti di trascorrervi intere giornate.

Icona della vacanza “giovane” già dagli anni ’60, la spiaggia di Cava è rimasta vittima del degrado che ha colpito l’intera area della baia di Citara con l’urbanizzazione selvaggia ed incontrollata. Il risultato finale è quello documentato dalle immagini del drone di uno dei piloti che collabora con la Protezione Civile. Si vedono chiaramente villette e un albergo, il Baia delle Sirene, realizzati a poca distanza dal ciglio del costone: in particolare l’hotel, dopo il crollo, appare pericolosamente sospeso nel vuoto.

Secondo la valutazione degli esperti le falde acquifere, che da secoli scorrono nel sottosuolo in quella zona ricca anche di piccoli geyser, hanno causato l’ennesimo cedimento nella parete, in quanto da tempo, proprio a causa della cementificazione, non esiste più il naturale deflusso delle acque. La pioggia e il vento, in situazioni come questa danno solo l’ultima spallata.

«Quello che sta succedendo a Cava dell’isola, e che noi stiamo denunciando oramai da anni, è vergognoso oltre che pericoloso - tuona il deputato Francesco Emilio Borrelli – perché non solo il disastro ambientale è stato accelerato dalla presenza di strutture in gran parte ricettive e quindi responsabili dirette del dissesto, ma perché nessuna autorità preposta, dal prefetto al sindaco, ha ordinato in questi anni lo sgombero delle ville e la chiusura dell’albergo che anche l’estate scorsa, nonostante i crolli sottostanti, ha continuato ad accogliere centinaia di turisti come se niente fosse». 

Video

Borrelli ha discusso nei giorni scorsi con il Commissario all’Emergenza idrogeologica di Ischia, Giovanni Legnini, la problematica dei dissesti causati dai privati su aree di interesse pubblico, dove «in assenza di interventi riparatori - spiega - si deve trovare la strada per agire in danno». Le diffide finora emesse dal Comune di Forio nei confronti dei proprietari di villette e albergo, qui a Cava dell’isola, sono state infatti puntuamente ignorate. Come accade per il costone della strada statale 270 a Casamicciola e per quello sul promontorio di Sant’Angelo. Tutte situazioni di pericolo pubblico, per le quali i privati vengono da anni inutilmente richiamati a sistemare quanto di loro competenza. Fino alla prossima tragedia con morti, ovviamente. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA