Ischia, Giovanni Legnini commissario per l'emergenza: è gelo tra De Luca e Palomba

Passa la linea del governatore che aveva espresso il secondo parere negativo anche sul prefetto di Napoli

Giovanni Legnini nuovo commissario straordinario
Giovanni Legnini nuovo commissario straordinario
di Valerio Esca
Giovedì 1 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 07:25
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Sarà Giovanni Legnini il commissario per l'emergenza a Ischia. Passa la linea del governatore Vincenzo De Luca, che ieri mattina ha espresso il secondo parere negativo oltre che vincolante alla nuova proposta del Governo: il nome contenuto nella missiva arrivata sulla scrivania del presidente della Regione è quello del prefetto di Napoli Claudio Palomba. Il presidente della Regione ha rilanciato e proposto Legnini, che è già commissario straordinario per la ricostruzione nei territori dell'isola verde colpiti dal sisma nel 2017, e sul quale si è trovata l'intesa in serata. Ma il no di De Luca al prefetto è stato letto come uno «sgarbo istituzionale» che ora rischia di pregiudicare i rapporti tra Regione, Prefettura e governo.

La motivazione del «no» di De Luca al prefetto di Napoli è la stessa che ha portato al veto su Simonetta Calcaterra, commissaria prefettizia del Comune di Casamicciola. De Luca ha espresso al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio alcune perplessità legate «alla straordinaria gravità della situazione e delle relative conseguenze anche gestionali del caso», chiedendo la nomina di un profilo che avesse in qualche modo già un'esperienza significativa «rispetto a eventi emergenziali come quello di Ischia». Inutile è la tesi di palazzo Santa Lucia sovrapporre diverse gestioni straordinarie: meglio affidare il compito a Legnini, anche perché il dopo alluvione sarà fatto soprattutto di ricostruzione, tema in cui l'ex sottosegretario è già operativo sull'isola. Tra le preoccupazioni del presidente campano, quella di ritrovarsi, nel caso in cui non fosse stato Legnini, con due commissari «sovrapponibili», in relazione a due questioni che si intrecciano tra loro. Ieri sera la conferma del ministro Nello Musumeci: «C'è una struttura tecnica e logistica già avviata - ha detto - ci è parsa la scelta più pertinente». 



Il braccio di ferro tra De Luca e l'esecutivo sposta l'attenzione su un piano squisitamente politico.

Aver rimandato al mittente anche la nomina del prefetto Palomba è stato letto a Roma come un atto di rottura forte. Ma che De Luca sia già ai ferri corti con il nuovo Governo lo si capisce dalle parole pronunciate 48 ore fa, durante la sua ultima uscita pubblica: «In Italia abbiamo questo singolare privilegio, che le disgrazie diventano sempre doppie. Prima c'è la disgrazia delle valanghe di fango e di acqua, poi c'è la disgrazia della valanga di chiacchiere e di polemiche inutili che non servono a cambiare di una virgola la situazione. Chiacchiere al vento in un Paese che non ha né la forza politica, né il coraggio per fare le scelte che sarebbero necessarie. È tempo perso». Rincarando poi la dose: «Il governo ha stanziato 2 milioni di euro, la Regione Campania 4 milioni di euro per la prima emergenza», come a sottolineare i distinguo tra i due interventi. Intanto proprio su questo, oggi alle 11,30, Musumeci, ministro che detiene la delega alla Protezione civile, sarà al Senato per una informativa su quanto avvenuto a Casamicciola. Al netto del Consiglio dei ministri che dovrebbe riunirsi alle 15, nel quale con ogni probabilità verrà ratificata la nomina del commissario e rese note le iniziative da assumere nelle prossime ore: è atteso un decreto che contenga interventi di tipo economico. Andranno infatti affrontate nei prossimi mesi due questioni non più rinviabili, relative al rischio idrogeologico e all'abusivismo. Proprio su questo De Luca ha ribadito due giorni fa: «L'assetto idrogeologico presuppone un impegno straordinario del governo nazionale. Io sono tra quelli che non sopportano più questa litania sul Paese fragile. Se sappiamo che il Paese è fragile occorre una politica di lungo periodo, un investimento di dieci anni per mettere in sicurezza il territorio. E occorrono tante altre cose che mancano. Istituzioni pubbliche che funzionano, comuni non svuotati di personale anche negli uffici tecnici, province distrutte, comunità montane inesistenti, luoghi istituzionali dedicati alle progettazioni».

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Legnini, oltre a ricoprire il ruolo di commissario per il post sisma di Ischia, è stato nominato il 14 febbraio 2020 dal governo Conte II commissario straordinario per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del centro Italia del 2016 e 2017, subentrando a Piero Farabollini. È stato due volte sottosegretario, alla presidenza del Consiglio con Enrico Letta e all'Economia e Finanze con Matteo Renzi. Ha poi tentato la scalata alla presidenza della Regione Abruzzo nel 2019, con la coalizione di centrosinistra. Precedentemente, nel 2014, viene eletto consigliere laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Pd, assumendo di lì a pochi giorni la carica di vicepresidente del Csm per quattro anni. È stata la prima volta nella storia repubblicana che un membro del Governo in carica viene eletto nell'organo di autogoverno della magistratura. 

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