Sarà Giovanni Legnini il commissario per l'emergenza a Ischia. Passa la linea del governatore Vincenzo De Luca, che ieri mattina ha espresso il secondo parere negativo oltre che vincolante alla nuova proposta del Governo: il nome contenuto nella missiva arrivata sulla scrivania del presidente della Regione è quello del prefetto di Napoli Claudio Palomba. Il presidente della Regione ha rilanciato e proposto Legnini, che è già commissario straordinario per la ricostruzione nei territori dell'isola verde colpiti dal sisma nel 2017, e sul quale si è trovata l'intesa in serata. Ma il no di De Luca al prefetto è stato letto come uno «sgarbo istituzionale» che ora rischia di pregiudicare i rapporti tra Regione, Prefettura e governo.
La motivazione del «no» di De Luca al prefetto di Napoli è la stessa che ha portato al veto su Simonetta Calcaterra, commissaria prefettizia del Comune di Casamicciola. De Luca ha espresso al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio alcune perplessità legate «alla straordinaria gravità della situazione e delle relative conseguenze anche gestionali del caso», chiedendo la nomina di un profilo che avesse in qualche modo già un'esperienza significativa «rispetto a eventi emergenziali come quello di Ischia». Inutile è la tesi di palazzo Santa Lucia sovrapporre diverse gestioni straordinarie: meglio affidare il compito a Legnini, anche perché il dopo alluvione sarà fatto soprattutto di ricostruzione, tema in cui l'ex sottosegretario è già operativo sull'isola. Tra le preoccupazioni del presidente campano, quella di ritrovarsi, nel caso in cui non fosse stato Legnini, con due commissari «sovrapponibili», in relazione a due questioni che si intrecciano tra loro. Ieri sera la conferma del ministro Nello Musumeci: «C'è una struttura tecnica e logistica già avviata - ha detto - ci è parsa la scelta più pertinente».
Il braccio di ferro tra De Luca e l'esecutivo sposta l'attenzione su un piano squisitamente politico.
Legnini, oltre a ricoprire il ruolo di commissario per il post sisma di Ischia, è stato nominato il 14 febbraio 2020 dal governo Conte II commissario straordinario per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del centro Italia del 2016 e 2017, subentrando a Piero Farabollini. È stato due volte sottosegretario, alla presidenza del Consiglio con Enrico Letta e all'Economia e Finanze con Matteo Renzi. Ha poi tentato la scalata alla presidenza della Regione Abruzzo nel 2019, con la coalizione di centrosinistra. Precedentemente, nel 2014, viene eletto consigliere laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Pd, assumendo di lì a pochi giorni la carica di vicepresidente del Csm per quattro anni. È stata la prima volta nella storia repubblicana che un membro del Governo in carica viene eletto nell'organo di autogoverno della magistratura.