Massimo Troisi, Maria Grazia Cucinotta a San Giorgio a Cremano: «Fiera di essere adottata dalla sua città»

«Massimo ha segnato la mia vita umana e professionale, devo tutto a quel film»

Maria Grazia Cucinotta con il sindaco di San Giorgio a Cremano
Maria Grazia Cucinotta con il sindaco di San Giorgio a Cremano
di Giovanni Chianelli
Martedì 21 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 07:22
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È iniziata con la sua voce, nella città dove aprì gli occhi al mondo, la festa per quello che sarebbe stato il suo settantesimo compleanno. «Sono Massimo Troisi e sono nato a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio 1953» si è sentito da una registrazione d'epoca nel tono inconfondibile, dolce e ironico. Domenica sera si è svolta nell'istituto Enrico Medi della città vesuviana la manifestazione «È nata una stella», voluta dal sindaco Giorgio Zinno per celebrare l'attore scomparso nel 1994. Una serata informale in cui amici e colleghi di Troisi ne hanno omaggiato la memoria, una cerimonia culminata con il conferimento della cittadinanza onoraria a Maria Grazia Cucinotta che recitò il ruolo di Beatrice Ruoppolo in «Il postino», ultima interpretazione dell'artista: «Sono anche io sangiorgese, concittadina di Massimo» ha detto l'attrice siciliana.

La serata è stata condotta da Gino Rivieccio e ha visto all'inizio l'intervento degli attori Nunzia Schiano e Nico Mucci che per un periodo sostituì Enzo De Caro nel gruppo comico dei Saraceni, la formazione precedente a La Smorfia.

Con l'orchestra Napulitanata a intonare «Quando» e «Qualcosa arriverà», pensati per i film di Troisi dall'amico Pino Daniele, sono arrivati gli altri ospiti tra cui l'amico di sempre Alfredo Cozzolino, gli attori Massimo Bonetti, Cloris Brosca e Tommaso Bianco, poi Gerardo Ferrara, sua controfigura in «Il postino», che ha raccontato: «La prima volta mi abbracciò e disse: Tu mo' te fai vedè?». 

Il clou della serata è stato l'arrivo sul palco della Cucinotta: «Per 29 anni sono stata considerata parte del suo mondo meraviglioso e oggi vengo ufficialmente adottata dalla comunità di Massimo» ha detto. «Lui ha segnato la mia vita umana e professionale, devo tutto a quel film». 

L'attrice ha ricordato il loro incontro: «Ci siamo conosciuti al programma Indietro tutta, poi l'ho frequentato da amica della sua compagna Nathalie Caldonazzo.

Feci cinque provini prima di essere scelta. Sul set lui capì presto quali erano i miei punti deboli e mi aiutò a capire come farli diventare risorse. Stavo per esordire con degli attori straordinari come Philippe Noiret, Massimo e Renato Scarpa». 

 

La Cucinotta ha parlato degli Oscar 1996 in cui il film diretto da Michael Radford fu insignito del premio alla colonna sonora: «Sharon Stone fece di tutto per leggere la motivazione. La pellicola era già amatissima, prima degli Oscar, Oliver Stone e Quentin Tarantino lo adoravano». 

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Dopo la morte di Troisi non fu semplice ricordare: «Sono stata diverse volte a Salina ma solo l'anno scorso ho trovato la forza per entrare nella casa di Neruda. Mia figlia mi ha dato coraggio eppure sono scoppiata in lacrime». Zinno ha letto la motivazione della cittadinanza: «Per il suo valore umano e artistico, per la brillante carriera internazionale e per il legame con Massimo Troisi, Maria Grazia Cucinotta resta impressa in un'immagine iconica dell'ultimo film del nostro concittadino». L'attrice ha concluso: «La magia delle cose belle non può finire, dopo tanti anni non c'è un giorno in cui qualcuno non mi chieda di Massimo. I suoi messaggi devono arrivare alle generazioni future, vorrei tornare a San Giorgio a Cremano per iniziative in suo nome rivolte ai giovani». 

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