Massimo Troisi, laurea honoris causa all'Università Federico II di Napoli: «Un traguardo inaspettato»

La cerimonia nel Complesso dei Santi Marcellino e Festo

Rosaria Troisi alla Federico II
Rosaria Troisi alla Federico II
di Alessio Liberini
Lunedì 20 Febbraio 2023, 19:07 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 07:21
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«È difficile festeggiare senza il festeggiato. Ma questo è un giorno luminoso e richiede la leggerezza che ha spalancato a Massimo le porte di una prestigiosa dimora. Ci ha preso per mano amorevolmente e dolcemente accompagnandoci nell'inimmaginabile».

Rosaria Troisi, sorella dell’indimenticabile Massimo Troisi, dopo aver stretto tra le mani la preziosa pergamena fatica a mantenere la commozione mentre i suoi occhi lucidi sono puntati dritti verso il cielo a cui lancia un ultimo bacio: «Grazie Massimo. Grazie di tutto», dice Rosaria prima di essere travolta da un tripudio di applausi che non risparmia neanche un angolo del Complesso dei Santi Marcellino e Festo. Qui, nella sede federiciana, si è svolta stamane la toccante cerimonia di consegna della Laurea magistrale honoris causa in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria” conferita dal rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, all’immenso ed indimenticabile Massimo Troisi. 

«Massimo - ricorda la sorella Rosaria - ha avuto un percorso scolastico a dir poco complicato, mio padre ora forse si sta facendo le croci perché mai e poi mai avrebbe pensato ad un traguardo simile».

Come è noto, infatti, il comico di San Giorgio a Cremano, che ieri avrebbe compiuto 70 anni, non era certo conosciuto per il suo amore verso lo studio, «ci ha messo dieci anni per prendere un diploma da geometra» osservano in coro amici e familiari presenti alla cerimonia. Ma, nonostante ciò, resta ancora al giorno d’oggi – a quasi 30 anni dalla sua prematura scomparsa – uno dei massimi esponenti della cultura napoletana nel mondo. Per molti l’ultima vera maschera del teatro partenopeo. 

«Era un grande innovatore – chiarisce il rettore, Matteo Lorito – sarebbe stato capace di insegnare nel nostro corso di drammaturgia affascinando sia studenti che docenti. È stata una grande icona ed oggi la Federico II gli riconosce così la sua grandezza».

«Come tutti i grandi maestri Massimo ha insegnato senza voler insegnare – osserva il compagno de “La Smorfia”, nonché tra i promotori della laurea post mortem per Troisi, Enzo Decaro – sono davvero molto contento che anche un’istituzione così importante, come la Federico II, abbia percepito il valore di riconoscere a Massimo un titolo come uomo di pensiero perché oggi qui salutiamo e laureiamo un maestro del pensiero». Un pensiero, quello del comico e regista vesuviano, che a distanza di anni viaggia di generazione in generazione: «L’attualità di Troisi – rammenta il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi - dopo quasi trenta anni dalla sua scomparsa resta assolutamente viva anche nell'immaginario dei giovani che non lo hanno mai conosciuto: questo testimonia quanto fosse un grande artista e quanto il suo messaggio fosse universale e fondamentale. Importante da rafforzare e da studiare».

 

Alla cerimonia hanno infatti partecipato numerosi giovanissimi studenti, molti dei quali neanche erano nati quando Massimo è scomparso ed ora, grazie al tesoro da lui lasciato, attraverso video, interviste, film e sketch, inseguono i propri sogni artistici guardando a Troisi come un esempio. Insieme ai ragazzi c’erano anche tanti amici, colleghi ed istituzioni. A partire dai sindaci dei comuni di San Giorgio a Cremano (la città natale di Troisi), Portici e San Sebastiano al Vesuvio. A tenere la Laudatio Academica dell’Artista è stata, invece, la coordinatrice del corso di laurea in Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria, Anna Masecchia

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Mentre un’altra, particolarissima, Lectio magistralis è stata effettuata da chi con Massimo ha condiviso tanti momenti, sia di vita che di lavoro, a partire da Enzo Decaro che ha annunciato la laurea come un vero e proprio Oscar, con tanto di momento suspense per scoprire il nome del “vincitore”: «Siccome la statuetta non l’ha presa solo per poco – spiega Decaro ai presenti - credo che questa laurea gliela offriamo tutti noi come il massimo riconoscimento possibile». Successivamente è stata la volta di un altro momento toccante, ovvero il discorso per Troisi effettuato dall’ex fidanzata e collega, Anna Pavignano, che per l’occasione ha indossato una camicia appartenente proprio a Massimo. Infine, prima dell’attesa proclamazione, la cerimonia si è conclusa con le video testimonianze di Renzo Arbore, Giuliana De Sio, Vincenzo Mollica e Carlo Verdone.

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