Omicidio Tortora: pene fino a 20 anni per i fiancheggiatori

L'omicidio del ras avvenne nel primo pomeriggio del 10 maggio 2020

Carabinieri sul posto dopo l'omicidio Tortora
Carabinieri sul posto dopo l'omicidio Tortora
di Pino Neri
Martedì 19 Marzo 2024, 17:50 - Ultimo agg. 21 Marzo, 09:35
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Oggi la prima sezione della Corte d’Assise ha inflitto una serie di condanne ai quattro fiancheggiatori dell’omicidio del ras Pasquale Tortora. E' stato condannato a 20 anni di reclusione Andrea Aloia, a 16 anni invece è stato condannato Antonio Annunziata, a 14 anni Vincenzo Bastelli e a 13 Gennaro Pacilio. Pene che sono state di poco inferiori a quelle chieste dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Giuseppe Visone. Per Aloia infatti Visone aveva chiesto 28 anni, 21 per Annunziata, 16 per Bastelli  e 13 per il collaboratore di giustizia Pacilio.

Una vicenda inquietante.

L'omicidio del ras Pasquale Tortora avvenne nel primo pomeriggio del 10 maggio 2020. Tortora, fratello del più noto boss Domenico, conosciuto ad Acerra con il soprannome di “Mimì o’ stagnaro”, fu ucciso a colpi di pistola sotto casa sua, nel centro storico della città, da un commando formato da due sicari. Poi, tra maggio e luglio 2023, in varie udienze distinte, la terza sezione della Corte d’Assise aveva già condannato mandanti ed esecutori dell’omicidio.

L’anno scorso furono condannati i fratelli Bruno e Giancarlo Avventurato, il primo a 30 anni e il secondo a 16 anni, Cosimo Nicolì a 16 anni e Ferdinando Rago a 28 anni di reclusione. Secondo la Corte organizzarono loroi l’omicidio. Un delitto voluto, secondo quanto emerso dalle indagini, per togliere di mezzo un personaggio che ostacolava il piano di spartizione della città ordito dal gruppo Avventurato e da un’altra organizzazione mafiosa a cui sono legati Nicolì e Rago.

Questi ultimi non sono di Acerra e a loro volta hanno come punti di riferimento clan della camorra di Afragola, Napoli e Roma. Ad ogni modo nel maggio del 2023 furono condannati anche i sicari di Tortora, e cioè il 37enne Angelo Di Palma, di Marano, che rimediò 30 anni di reclusione, e il 32enne Alessio Galdiero, di Marano, condannato a 12 anni. E ora il tribunale ha inflitto le pene ai fiancheggiatori dell’omicidio.  

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