Il sindaco di Palma Campania agli arresti domiciliari: favori in cambio di assunzioni di amici

Imprenditori e dipendenti comunali tra gli otto indagati dalla Procura di Nola

Il sindaco Donnarumma di Fratelli d'Italia
Il sindaco Donnarumma di Fratelli d'Italia
di Carmen Fusco
Martedì 9 Gennaio 2024, 23:42 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 20:05
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A maggio fece il bis con il 64% dei voti, tornando per il secondo mandato consecutivo sulla poltrona di sindaco. Da ieri è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver asservito la gestione della cosa pubblica agli interessi personalistici e clientelari. Poche ore dopo l’esecuzione della misura richiesta dalla Procura di Nola diretta da Marco Del Gaudio, il prefetto di Napoli Michele di Bari lo ha sospeso della carica che sarà ricoperta dal vice sindaco, Italia Ferraro. Bufera giudiziaria a Palma Campania dove il primo cittadino Nello Donnarumma, imprenditore di 38 anni, è finito al centro di un’inchiesta sulla “mala gestio” del Comune insieme con altri 7 indagati che, tra funzionari pubblici ed imprenditori, sono stati destinatari di una misura cautelare. Molte di più le persone coinvolte nel caso che sono complessivamente 19. 

Gare ed appalti di lavori e servizi pilotati per ottenere favori ed utilità, soldi e tornaconto elettorale. L’accusa mossa dagli investigatori è, infatti, quella di corruzione, turbata liberà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato. Reati per i quali i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna all’alba di ieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Nola su richiesta dalla Procura di Piazza Giordano Bruno.

Oltre al sindaco, a finire ai domiciliari è stato anche Salvatore Felice Raia, l’ingegnere che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di responsabile del IV e V settore del Comune di Palma Campania. È, infatti, intorno a Donnarumma e Raia che ruota un’indagine avviata dai carabinieri del nucleo investigativo con il supporto dei colleghi di Carbonara di Nola nel 2021. Nella corposa ordinanza di 466 pagine il nome del dirigente pubblico compare ben 761 volte, seguito da quello del primo cittadino che ricorre in 502 occasioni. Emessi anche divieti di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno a carico degli imprenditori Antonio Nunziata, Angelo Miranda ed Aniello Sorrentino. Scattati anche i divieti di dimora, imposti a Monica Ventura, l’architetto responsabile unico del procedimento del Comune di Palma Campania, di Nicola Borrelli, procuratore speciale per conto di una nota catena di discount e di Luigia Barone, dipendente di una società coinvolta e ritenuta elemento di collegamento tra la ditta per la quale lavorava ed i dipendenti comunali indagati. 

Avvisaglia del blitz che si è consumato ieri il sequestro dei telefonini, tra i quali anche quelli di Donnarumma, da parte dei carabinieri che il 21 dicembre del 2021 portarono via dagli uffici del municipio anche numerosi atti e documenti.

All’epoca il Riesame annullò i decreti di sequestro ma l’epilogo della vicenda è rimasto immutato. Le gare finite sotto la lente riguardano in particolare la manutenzione stradale, la cura del verde, i lavori di ristrutturazione all’interno di alcuni edifici scolastici e le operazioni di carotaggio su fondi interessati dallo smaltimento rifiuti. Analoghe le modalità ed il modus operandi utilizzato per favorire gli imprenditori graditi alla politica. Questi ultimi avrebbero ricambiato la cortesia assumendo nelle loro aziende persone segnalate. È il caso di una nota catena di discount per la quale il sindaco avrebbe forzato la mano per favorire la realizzazione di un punto vendita sul territorio comunale nonostante alcune carenze o anche di alcune ditte che come contropartita delle gare truccate avrebbero ricevuto l’affidamento di lavori definiti “superflui”. 

Ma è da un’intercettazione in particolare che, secondo quanto riportato nell’ordinanza, sarebbe emerso «in modo evidente come il sindaco pieghi la funzione pubblica nell’interesse del privato e ciò con una spiccata e allarmante abitualità». Si tratta di una conversazione avvenuta il 20 dicembre del 2021, e vale a dire il giorno prima del sequestro dei telefonini e degli atti, tra Donnarumma e Nunziata, uno degli imprenditori destinatari della misura di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. Quest’ultimo si sfoga per un problema causato da alcuni dipendenti in merito ad una gara per la gestione dei rifiuti. Il sindaco lo rassicura prefigurandogli l’arrivo di una valanga di soldi: «Probabilmente da qua ai prossimi sei-sette mesi qua arrivano venti milioni di finanziamento: ma chi li gestiamo, io e te?». 

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Il dialogo poi continua ed i due convengono sulla necessità di allargare la rete di “collaborazioni”. Connotazione dirigistica, spregiudicatezza e disprezzo delle regole: queste le valutazioni del Gip che ha disposto la misura degli arresti domiciliari anche in considerazione «della funzione pubblica ancora oggi rivestita da Donnarumma che induce a ritenere certamente attuale e concreto il pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie». Va da sé che, come specificato dalla Procura di Nola, «il provvedimento interviene evidentemente in una fase preliminare ed è sottoposto a mezzi di impugnazione, mediante i quali è garantito il diritto al contraddittorio delle persone sottoposte alle indagini. I destinatari delle misure cautelari non devono essere considerati colpevoli dei fatti in contestazione fino alla pronuncia di una sentenza definitiva».

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