Un patto sul Mare per le isole del golfo di Napoli al Forum di Trieste

In presenza tra gli altri del ministro Nello Musumeci

Del Deo con Fedriga e Musumeci
Del Deo con Fedriga e Musumeci
di Massimo Zivelli
Lunedì 18 Settembre 2023, 18:01
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L’appello e le proposte per tutelare, valorizzare e dare dignità e realtà insulari che costituiscono un patrimonio per il sistema Italia. Un accorato appello alla difesa, alla tutela ed alla valorizzazione delle isole – in primis la nostra Ischia – lanciato da un osservatorio di tutto rispetto come il Forum sulla Risorsa Mare che si è svolto a Trieste alla presenza di un platea folta e qualificata, con la presenza su tutte del ministro Nello Musumeci.

Un appuntamento al quale era presente in rappresentanza dell’ANCIM anche l’attuale consigliere comunale di Forio Francesco Del Deo che dopo aver portato i saluti di rito dell’associazione che raggruppa i Comuni delle isole minori si è reso artefice di un lungo ed appassionato intervento che non ha mancato di catturare l’attenzione dei presenti. Del Deo ha esordito sottolineando i meriti dell’attuale governo: «Assurdo che tutti i Governi precedenti, non hanno ritenuto necessario ri-istituire, in un Paese che ha oltre 8.000 chilometri di coste, un Ministero dedicato al mare. Il Piano del Mare, la cui prima stesura è stata approvata circa un mese fa dal CIPOM (Comitato interministeriale per le politiche del mare), rappresenta un documento di elevata valenza strategica. Un Piano che vede protagonisti tutti i portatori di interesse che ruotano attorno alla ‘Risorsa Mare’, sia pubblici che privati. Un Piano che punta ad uno sviluppo strategico multisettoriale e trasversale, considerando – finalmente – molte delle esigenze delle Isole Minori. Il Mediterraneo, con le sue vie del mare, sin dall’antichità ha rappresentato una strada privilegiata per lo sviluppo e la crescita dei paesi costieri. Sviluppo e crescita di cui hanno fortemente beneficiato anche nelle aree interne. Ed è da qui che dobbiamo ripartire, dalla nostra ‘Risorsa Mare’, che già adesso crea un indotto importantissimo tra imprese turistiche, imprese commerciali, industriali e artigianali». 

Poi l’esponente politico ha tra l’altro aggiunto: «In un momento storico come questo, parlare di Isole Minori e di economia delle isole minori, significa parlare non solo del futuro delle isole, ma significa anche parlare del nostro Paese Italia.

Le Isole Minori sono state inserite nell’intergruppo parlamentare ‘Sviluppo Sud, aree fragili e isole minori’, un intergruppo che finalmente, vede collaborare fianco a fianco parlamentari di ogni partito e di ogni corrente politica, unitamente a rappresentanti dei territori e delle categorie. L’attuale panorama economico per le Isole Minori non è dei più confortanti. A margine di questa che è da considerarsi come la prima stagione turistica lontana dalle incertezze della pandemia, il sistema Turismo dei nostri territori ha subito notevoli fluttuazioni, registrando in media un calo del 30%. I sindaci delle isole minori hanno, infatti, segnalato di aver registrato un deciso calo di presenze,in quanto la stagione turistica è partita da metà giugno e molto lentamente. Quindi, come dicevo prima, abbiamo subito il potere del fascino di altre mete, come la Grecia, l’Albania, la Spagna località in cui i governi hanno condotto politiche economiche e turistiche di rilancio, investendo in modo massiccio con risultati più che positivi. Voglio solo ricordare che le Isole Minori, in termini di gettito fiscale, danno sempre tanto. Per fare un esempio, Ischia fino al 2016 rappresentava il 40% del Pil turistico della Regione Campania. Ciò significa che le Isole Minori sono dei rami attivi dell’azienda Italia. Rami attivi da curare e da rinforzare, intervenendo non solo sulla loro messa in sicurezza e colgo l’occasione per ringraziare l’On. Ministro Nello Musumeci per aver realizzato, insieme al Dipartimento Casa Italia, il bando a Tutela dell’ambiente, mitigazione del rischio idrogeologico e promozione territoriale destinato ai comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, e i vari interventi di tutela del territorio realizzati da questo Governo». 

Tutto questo però non basta e infatti Del Deo aggiunge: «Ma le isole hanno bisogno anche e soprattutto di un rinnovamento e di un incremento dei servizi essenziali presenti sul territorio insulare, come interconnessione, trasporti, sanità, scuola e giustizia. Bisogna interconnettere i territori per renderli appetibili agli occhi dei turisti e maggiormente fruibili per i residenti stessi, i quali, spesso a causa di poche miglia marine, si ritrovano tagliati fuori da tante opportunità di sviluppo e di crescita. Le Isole Minori sono affascinanti per la loro bellezza naturale, per il loro patrimonio storico culturale che direi unico al mondo, non a caso nel 2022 una delle nostre isole minori – Ischia – è stata definita da una autorevole rivista americana “Travel & Leisure” come l’isola più bella del mondo. Dopo questo riconoscimento vi è stato un aumento 5 del flusso turistico americano. Questa è la riprova del fatto che all’estero riconoscono queste nostre ricchezze, mentre noi non valorizziamo l’immenso patrimonio che abbiamo. Spesso noi isolani dobbiamo affrontare sfide economiche significative a causa proprio dell’insularità. Una insularità che vede scarsità di risorse interne ed un elevato costo della vita. In compenso però, abbiamo la stessa pressione fiscale del cittadino della terraferma. Una condizione particolare, quella dell’insularità, finalmente riconosciuta anche in Costituzione con l’importante modifica dell’art. 119, avvenuta il 28 luglio 2022.

Una battaglia fortissima, intensa, che ha visto l’ANCIM tra i primi firmatari – una battaglia che ha unito tutti i fronti politici per questa giusta causa – che ha rappresentato una vera svolta storica per i nostri territori insulari”. Poi l’affondo del rappresentante Ancim: “Colgo l’occasione per lanciare sul tavolo una proposta: chiedo di attivare l’iter di riconoscimento della funzione delle Isole Minori quale laboratorio inteso come strumento operativo per la realizzazione di un Patto per lo Sviluppo delle Isole Minori, come previsto dalla Risoluzione Europea approvata nel 2022. Un Patto che metta al centro i territori insulari gettando così le basi per la costituzione di una Unione delle Isole del Mediterraneo, progetto già avviato dall’ANCIM. Una Nazione sul Mare, come l’Italia, deve mettere in risalto anche il suo Made in Italy riconosciuto in tutto il mondo come – ad esempio – la cantieristica da diporto, iniziare a considerare il settore nautico come una ricchezza interna ed anche in termini di export. Basta vedere la considerazione che Paesi produttori come Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda hanno di questo settore spesso vitale per tante comunità e per l’enorme indotto che genera questa attività. 7 Tante battaglie, che ben si ricollegano al Piano del Mare proposto dal Ministro Musumeci che vede l’ANCIM, molto impegnata e presente. Il Piano del Mare è una grande occasione, un grande laboratorio che si rinnoverà ogni tre anni e che si interfaccia con i territori, con le comunità che vivono il Mare in prima persona e tutto l’anno».

Poi la conclusione del lungo ed appassionato intervento: «Il nostro Futuro passa decisamente attraverso il Mare, attraverso un serio sviluppo del sistema portuale, delle vie del mare e da una forte promozione delle nostre attività uniche al mondo. Sono fermamente convinto, e concludo, che il modello delle isole minori possa essere applicato per la sperimentazione di nuove soluzioni. Le nostre comunità attraverso l’ANCIM già collaborano con istituti di ricerca, università e aziende per sviluppare tecnologie e pratiche all’avanguardia. Ciò può includere anche incentivi finanziari per le imprese, la promozione del turismo responsabile attraverso anche campagne di sensibilizzazione e la creazione di nuove infrastrutture. Tutto questo è possibile, e lo abbiamo ampiamente dimostrato, solo se vi è la collaborazione di tutti i soggetti, del Governo, del Parlamento, della classe imprenditoriale e della cittadinanza».

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