Processioni, ritornano gli "inchini": «Ancora parate fuori casa dei boss»

L'allarme lanciato dal deputato Borrelli

Una processione
Una processione
di Marco Di Caterino
Martedì 2 Aprile 2024, 10:27 - Ultimo agg. 3 Aprile, 07:30
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Santi, inchini e camorra. Un triangolo che raggiunge il culmine nel lunedì in Albis, quando migliaia di fujenti scalzi partono da Napoli e dalla provincia per raggiungere il Santuario delle Madonna dell'Arco, a Sant'Anastasia, per fede o per un voto alla veneratissima Madonna dell'Arco. Manifestazione popolare, verace. È in questo scenario che camorra e criminalità, affondano saldamente malefiche radici, per ribadire il ruolo di controllo e potere, imponendo cambi di percorso, quando e dove accendere le micce per le batterie dei fuochi artificiali, fino all'inchino con la cullata dei quadri e quelle delle pesanti bandiere delle varie associazioni. E senza tralasciare il pizzo sui premi in denaro che le chiette riescono a raccogliere durante il tragitto verso il santuario.

E anche nella manifestazione di quest'anno, con sconcertante puntualità si sono registrati due inchini, segnalati dal deputato Francesco Emilio Borrelli, che denunciando questa «santificazione della criminalità», ha chiesto l'immediato intervento della magistratura.

Video

Il primo episodio, con tanto di immancabile video, è andato in scena nel Rione Salicelle, quartiere molto difficile e sede operativa del clan Bizzarro Barbato, dove è stato «santificato» un quadro ad olio, ritraente il volto di «Mister Pellapazza», tiktoker da un milione di follower, per i video postati che inneggiavano contro lo Stato che toglie i figli ai padri perché arrestati, alla «presto libertà, per i poveri detenuti e alle pesati accuse agli infami, (leggi pentiti).

L'uomo al secolo Lorenzo Delle Femmine, deceduto ad appena quaranta anni, il quattro ottobre dello scorso anno a seguito di un infarto fulminante, mostrava un lusso frenato dall'immancabile Rolex, ai cassetti pieni i migliaia di euro.

Eppure occupava abusivamente un alloggio nel quartiere 210 di Casalnuovo, il cui "comitato" ha pubblicamente ringraziato il Rione Salicelle per l'inchino del quadro davanti al ritratto di «Mister Pellapazza». A Volla, invece, è stato segnalato un inchino della processione dei fujenti sotto casa di alcune persone agli arresti domiciliari. Nelle immagini, registrate da un cellulare, si vede la statua della Madonna fermarsi sotto i balconi di un condominio, interrompendo la processione per alcuni minuti. Ma non solo questo. Nonostante molte amministrazioni comunali abbiano vietato manifestazioni dei fujenti, sempre ad Afragola, nel rione Salicelle, e alcuni centri vicini, come ha denunciato il consigliere comunale Antonio Iazzetta, sono state invase da camion caricati con casse da far invidia ai raduni rock, spesso seguiti da decine di scooter con conducenti e passeggeri senza casco, guidando con pericolosa prepotenza verso gli automobilisti per non far intralciare il percorso dei camion a tutto volume. Ordinanza anti fujenti, invece rispettata a Caivano, dove per la prima volta non si è visto nemmeno un fujente.

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