Pusher trovato carbonizzato dai video la verità sul giallo

In zona numerose videocamere, si indaga negli ambienti della droga

Vincenzo Iannone
Vincenzo Iannone
di Ferdinando Bocchetti
Martedì 18 Luglio 2023, 07:38 - Ultimo agg. 19 Luglio, 08:11
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Si scava nella vita di Vincenzo Iannone, il 47enne morto carbonizzato all'interno di una utilitaria ritrovata l'altra mattina in via Pigno. L'uomo, secondo i carabinieri della compagnia di Marano, era inserito da molti anni in un circuito di piccolo spaccio autonomo guidato e "tollerato" dalle cosche del territorio. Iannone, che aveva qualche precedente per spaccio di hashish, non era un affiliato, ma era comunque ritenuto vicino agli ambienti della criminalità organizzata, in particolar modo al clan Polverino. Le cause del decesso, almeno per ora, sono avvolte dal mistero: si attende l'esito dell'autopsia, che sarà eseguita domani all'istituto di medicina legale dell'Università Federico II.

Si seguono più piste: dal suicidio all'omicidio.

Vicino all'auto della vittima, una Hyundai, i vigili del fuoco non hanno rinvenuto inneschi. La pista dell'omicidio, ad ogni modo, sarebbe quella maggiormente battuta dagli inquirenti. La vittima potrebbe aver pagato con la vita per una partita di droga non pagata o potrebbe aver - senza il preventivo benestare dei padrini locali - allargato troppo il proprio raggio di azione. Anche l'ipotesi del delitto passionale non viene al momento scartata.

Le indagini sono coordinate dalla Procura Napoli nord, ma al caso è interessata anche la Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I militari dell'Arma di Marano hanno ascoltato, nelle ultime ore, i familiari di Iannone, tra cui il fratello Davide, anch'egli noto alle forze dell'ordine per reati attinenti allo spaccio di stupefacenti. È stata scandagliata, inoltre, tutta l'area in cui è avvenuto il ritrovamento dell'auto di proprietà della vittima. Via Pigno è una strada per molti tratti impervia e costeggiata da una fitta vegetazione. Un'arteria a ridosso dell'area collinare della città, teatro negli ultimi mesi di numerosi furti all'interno delle abitazioni. Quasi tutte le villette e gli appartamenti della zona sono muniti di telecamere di sorveglianza. I carabinieri hanno visionato più filmati e qualcosa di interessante - sotto il profilo investigativo - sarebbe venuto fuori.
Video
Vincenzo Iannone era il figlio di un ex dipendente comunale, molto noto in città, per un breve periodo custode dello stadio comunale di via Musella. Il 47enne era solito frequentare alcuni locali e punti del centro storico cittadino. La sua base operativa, secondo quanto ricostruito dai militari, era in via Casalanno. Da qualche tempo soffriva di un disturbo fisico e non disdegnava di parlarne con amici e conoscenti. Malesseri che, in qualche modo, avrebbero potuto turbare la sua serenità.
 

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