Racket al Savoia, malore per Ferraro: scarcerato

E' accusato di aver aiutato il clan Gionta ad incassare il pizzo

Racket al Savoia, malore per Ferraro: scarcerato
di Dario Sautto
Venerdì 27 Gennaio 2023, 08:49 - Ultimo agg. 09:32
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Trasferito dal carcere in ospedale per effettuare alcuni esami clinici per accertare se il suo stato di salute fosse compatibile con la detenzione in cella, accusa un malore e viene salvato dai medici. Da ieri, dopo oltre tre mesi, Felicio Ferraro, 69enne di Torre Annunziata, ex ds del Savoia calcio, ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Ferraro era finito in manette lo scorso 6 ottobre, nell'ambito di un'inchiesta dell'Antimafia che contesta al dirigente sportivo di aver aiutato il clan Gionta ad incassare il pizzo dalla proprietà della squadra di calcio oplontina.

Assistito dall'avvocato Anselmo D'Agostino, più volte Ferraro aveva presentato istanze per ottenere i domiciliari, sempre per motivi di salute. Pochi mesi prima dell'arresto, il 69enne aveva accusato un infarto ed era stato sottoposto a un primo intervento chirurgico. Le precedenti istanze avevano spinto il gip del tribunale di Napoli Giovanni de Angelis a ordinare approfondimenti medici specifici, da far eseguire a un consulente in una struttura sanitaria.

Ferraro era stato trasferito in ospedale per quei controlli, che di fatto gli hanno salvato la vita. Durante il ricovero il 69enne ha accusato un nuovo malore ed è stato subito sottoposto a intervento chirurgico. Acquisite le ultime cartelle cliniche, il giudice ha accolto l'istanza del legale, pur sottolineando che non sarebbero venute meno le esigenze cautelari e che le accuse restano in piedi.

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Indagato per estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso con Giuseppe Carpentieri, genero del boss Valentino Gionta e all'epoca reggente del clan, Ferraro ha sempre sostenuto che «il Savoia non ha mai pagato il pizzo quando io ero direttore sportivo». Secondo l'Antimafia, invece, nel 2015 sarebbe stato lui a consegnare 10mila euro da parte della dirigenza del Savoia a Pietro Izzo, all'epoca tra i reggenti del clan Gionta e oggi collaboratore di giustizia. Fratello di Salvatore «'o capitano», storico affiliato ai Gionta, Felicio Ferraro è incensurato e ha una lunga carriera nel mondo dello sport.

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