Rifiuti pericolosi e motori frutto di ricettazione: due denunciati nel Napoletano

I carabinieri sono intervenuti a Marigliano e Castello di Cisterna

Carabinieri forestali
Carabinieri forestali
di Nello Fontanella
Sabato 6 Aprile 2024, 16:33 - Ultimo agg. 18:38
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Parti di motori, sportelli, plastiche, oli esausti, ammortizzatori e pneumatici fuori uso, tutti stoccati a terra senza il minimo rispetto della matrice ambientale. Rifiuti pericolosi e non pericolosi tutti stoccati sulla terra nuda. Ma i carabinieri del Nucleo Forestale di Marigliano, insieme alla locale stazione della territoriale, durante un controllo presso un’autofficina oltre ai rifiuti rinvenuti  su un’area di circa 3000 metri quadrati, appartenente all’autofficina controllata hanno trovato quattro motori di auto per i quali il titolare dell’autofficina non è riuscito a dimostrare la lecita provenienza tramite documentazione.

Si ipotizza dunque la ricettazione poiché provenienti probabilmente da furti di auto.

Spesso infatti, molte autofficina utilizzano pezzi derivanti da auto rubate per la riparazione.  Il controllo eseguito dai carabinieri si è concluso con il sequestro dell’intera area e dei rifiuti rinvenuti, oltre alla denuncia a piede libero del titolare dell’autofficina, un 29enne del posto.

I reati ipotizzati sono infatti di gestione illecita di rifiuti e ricettazione. Nella stessa giornata, a seguito di una segnalazione, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Marigliano si sono recati a Castello di Cisterna per un ulteriore accertamento unitamente ai militari della Stazione territoriale di Brusciano dove hanno ispezionato un’area aperta di circa 150 metri quadrati, recintata e pavimentata in calcestruzzo, dove erano depositati rifiuti di varie tipologie. Tra questi rifiuti vi erano sia materiali pericolosi che non pericolosi, come batterie esauste, parti in plastica di carrozzeria di auto, parti meccaniche di veicoli, terminali di scarico, ferro e acciaio.

I militari hanno riscontrato violazioni ambientali e presunti danni all’ambiente. Qui però,  oltre alla gestione illecita dei rifiuti, hanno anche scoperto che le acque di dilavamento del piazzale venivano immesse direttamente nella pubblica fogna, senza un preventivo trattamento di depurazione delle acque e senza la prescritta autorizzazione. Il detentore dell’area, un 49enne di Brusciano, è stato denunciato per abbandono incontrollato di rifiuti e immissione abusiva di acque industriali nella pubblica fognatura.

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