Torre Annunziata, occupazione abusiva: sgomberati i box dello stadio Giraud

Furono utilizzati come casa provvisoria per gli ex inquilini di Palazzo Fienga

Torre Annunziata, occupazione abusiva: sgomberati i box dello stadio Giraud
di Dario Sautto
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 08:57
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Da quasi nove anni i box di via Tagliamonte erano occupati. Alcuni di questi, erano stati «momentaneamente» utilizzati dal Comune di Torre Annunziata a gennaio del 2015 per ospitare i residenti di Palazzo Fienga, sgomberati dalla «fabbrica di morte» e roccaforte del clan Gionta di Torre Annunziata. Nei mesi e negli anni successivi, c'è chi non ha mai abbandonato quegli alloggi di fortuna e chi si è aggiunto, per occuparne successivamente altri. Da due giorni, grazie all'impiego di 70 tra donne e uomini della polizia di stato, dei carabinieri e della guardia di finanza che hanno supportato la polizia locale, i tecnici e gli operai del Comune di Torre Annunziata, è in corso lo sgombero di 8 box accanto allo stadio Alfredo Giraud.

Lo sgombero è collegato all'esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina per il reato di invasione di terreni ed edifici, contestato ai vari occupanti abusivi. Il provvedimento è stato oggetto di un'interlocuzione che ha visto impegnate in prima linea la Prefettura di Napoli e la Procura di Torre Annunziata, accanto ai commissari prefettizi che amministrano il Comune, con l'unico obiettivo di recuperare la legalità e restituire quei locali proprio all'Ente comunale, in vista dei lavori allo stadio che partiranno nelle prossime settimane.

La storia di quei box è a dir poco tormentata. Costati due milioni e mezzo di euro, dovevano essere locali per rilanciare il commercio, ma non sono mai stati utilizzati per questo fine. Scelti come residenza temporanea per alcune famiglie di ex residenti di Palazzo Fienga, sono poi divenuti alloggi di fortuna in cui si sono abusivamente inserite diverse famiglie. Per tre nuclei familiari non è stato necessario procedere allo sgombero forzato degli occupanti, che avevano già abbandonato in precedenza i locali, ottemperando all'ordine di sgombero notificato loro in precedenza. Le ultime cinque, irriducibili, non hanno mai ottemperato all'ordine di sgombero né ai vari solleciti.
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Anzi, uno dei residenti ha provato ad opporre resistenza anche a questo sfratto, protestando con le forze dell'ordine, prima di decidere di collaborare per liberare anche il suo box, che rientrava tra quelli occupati abusivamente dai vari nuclei familiari.

«I locali fanno parte del patrimonio indisponibile del Comune e non erano stati assegnati ad alcuno precisa in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso e sono stati sgomberati da persone e suppellettili».

Al termine delle operazioni, gli accessi sono stati murati «al fine di prevenire ulteriori occupazioni». La Procura ha proceduto al sequestro di 8 terranei, già oggetto di ordinanza comunale di sgombero rimasta ineseguita. Nel tempo i box erano stati occupati senza titolo ed adibiti ad abitazione, nonostante la manzanza del requisito di abitabilità.

Nel corso degli anni, in quegli alloggi si sono alternati anche residenti «scomodi», come ad esempio un pregiudicato, ferito in un agguato di camorra nel corso della pandemia proprio all'esterno di uno dei box in cui era residente in maniera abusiva. Prima ancora, la moglie di un elemento i spicco del clan, che pure era stata sgomberata con un difficoltà. Ieri, uno dei nuclei familiari sgomberati, in adesione alla proposta fatta dal Comune, è stato temporaneamente collocato in una casa famiglia poiché non aveva alternative abitative.
 

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