Il boss telefona dalla cella: «Quello spacciatore deve pagare»

Scacco al clan delle Reginelle: arrestati anche i genitori dei giovani esattori pentiti

Il boss telefona dalla cella: «Quello spacciatore deve pagare»
Il boss telefona dalla cella: «Quello spacciatore deve pagare»
di Gennaro Del Giudice
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 08:38 - Ultimo agg. 18:35
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Il cerchio si è chiuso ieri mattina all'alba, con gli ultimi tre arresti che hanno messo la parola fine alla «banda delle Reginelle», uno dei tanti sodalizi criminali appartenenti alla galassia dei clan Longobardi e Beneduce. Spaccio di crack, hashish, marijuana e coca e le estorsioni ai piccoli commercianti e perfino ai pusher erano le attività che per anni tra linciaggi, gambizzazioni, stese di camorra e azioni incendiarie, venivano imposte dalla banda in un reticolato di palazzine popolari denominato "Rione Reginelle", quartiere di Monterusciello, dove gli ordini ad affiliati e gregari giungevano dal carcere di Secondigliano dove era detenuto il capo, Pasquale Dello Iacolo, 41 anni.
Era lui che con microtelefoni impartiva le direttive al figlio, alla compagna e ai giovani del cartello Sannino-Dello Iacolo dettando tempi, modalità, nomi dei fornitori e prezzi di acquisto e vendita della droga che veniva indicata con i nomi in codice "macchine" e "casse di birra". Era lui a stabilire anche le settimane da dare agli spacciatori che percepivano una quota base di 300 euro a settimana.

Il ras ieri mattina è stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dal Gip Fabio Lombardo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Pozzuoli attraverso una minuziosa attività svolta mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e pedinamenti.

Insieme al boss sono stati arrestati anche la compagna Teresa Pollice, 43 anni (per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari) e il pusher Francesco Ilardo, 35 anni detto "'o puork".

Sono accusati di spaccio di droga e tentata estorsione. I tre completano il sodalizio di cui facevano parte i quattro aspiranti boss finiti in manette due mesi fa e che all'indomani del trasferimento in carcere si sono pentiti. Sono Luigi Sannino, 24 anni alias "o russ" e del fratello Umberto, 20 anni detto "il chiatto", entrambi figli di Teresa Pollice; Gennaro Dello Iacolo, 23 anni, figlio di Pasquale; e del pluripregiudicato Ciro Scognamiglio, 45 anni, un tempo del clan Ferro.
Nelle 93 pagine dell'ordinanza viene ricostruita l'attività del gruppo dal 2021 al 2023, che vede all'apice Pasquale Dello Iacolo "Ti ho chiamato adesso perché questa "macchina" non è buona!...Si deve posare... Non posso chiamare adesso", le parole dalla cella durante una telefonata con la compagna Teresa Pollice alla quale ordinava di riportare al fornitore droga non di qualità. «Questo (fornitore) le macchine se le vuole vendere tutte quante...», fu invece l'ordine impartito in un'occasione al nipote Umberto Sannino al quale indicava come acquistare la droga.
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Altro episodio su cui è stata fatta luce dai carabinieri è la gambizzazione di Ciro Scognamiglio, punito per non aver pagato una partita di droga di 2.500 euro. Il mandante è stato individuato nel capo del gruppo criminale "gli amici di Toiano" che aveva ordinato ai fratelli Luigi e Umberto Sannino di sparargli fornendo loro una pistola.

I due, però, non avendo il coraggio, vista l'amicizia che li legava a Scognamiglio, gli avevano ceduto l'arma invitandolo a spararsi da solo. Violenza che il gruppo aveva riversato con ferocia anche su un acquirente reo di non aver saldato un debito di 40 euro. L'uomo fu inseguito nel cuore della notte ad Arco Felice e massacrato di botte nei pressi della sua abitazione "la droga tu me la devi pagare!" gli aveva detto Umberto Sannino. Giovani ma feroci, a tal punto da essere invisi ai veterani dei Longobardi-Beneduce per la loro sfrontatezza e spavalderia, anche Gennaro Dello Iacolo e Luigi Sannino prima del loro arresto sono stati gambizzati dai gruppi rivali di Monterusciello, Quarto e Toiano.

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