Il tempo sembra essersi fermato in via Palermo, dove quaranta famiglie - sgomberate lo scorso novembre - ancora attendono di rientrare nelle loro abitazioni. La strada, di proprietà privata, collassò a ridosso di alcune palazzine. Una maxi voragine che spinse le autorità, per motivi precauzionali, ad evacuare i cittadini. Molti trovarono ospitalità da amici e parenti, pochissime le famiglie che accettarono le soluzioni (dai più non ritenute adeguate) proposte dal Comune di Villaricca. Le indagini della Procura Napoli nord e le perizie dei tecnici comunali accertarono che sotto quella strada, attraversata da una cavità, c'era praticamente il vuoto. I lavori, dopo mesi di impasse, iniziarono grazie allo stanziamento di fondi da parte della Regione e del Comune.
L'intervento di riempimento della strada è stato ultimato già da tempo, ma la date del rientro dei residenti continua a slittare. Il motivo? Per ottenere il via libera è necessario procedere alla realizzazione di fogne e sottoservizi: lavori che, secondo il commissario straordinario del Comune di Villaricca, il prefetto Rosalba Scialla, non sono di competenza comunale. «Allo stato - spiega il funzionario del Viminale - i lavori di messa in sicurezza dell'arteria sono da ritenersi conclusi.
La ricostruzione del Comune non convince però i residenti, quanto meno una parte di essi, che nei prossimi giorni potrebbero dar vita a nuove forme di proteste. «A noi non risulta che i lavori relativi ai sottoservizi siano a carico dei residenti o completamente a loro carico - argomenta l'avvocato Miriam Chianese, che da mesi segue alcuni condomini -. C'è uno strano silenzio, il Comune da tempo non fornisce indicazioni utili. Intanto le famiglie sgomberate sono allo stremo. Ci sono nuclei familiari, e quindi anche diversi bambini, che stanno avendo enormi difficoltà».
La Regione decise di anticipare i fondi - circa 150mila euro - per gli interventi di ripristino della parte di strada interessata al cedimento, salva la possibilità di rivalersi sui privati. Il crollo avvenne nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre scorso. Gli accertamenti eseguiti dai vigili del fuoco e successivamente dal Genio civile evidenziarono che la voragine sarebbe state originata dall'attività di estrazione di tufo grigio campano che si trova nel sottosuolo. Attività piuttosto fiorente, almeno fino a qualche anno fa.