La «guerra» per l'Arco naturale di Capri, il sindaco: via le scritte

La «guerra» per l'Arco naturale di Capri, il sindaco: via le scritte
di Anna Maria Boniello
Giovedì 23 Agosto 2018, 11:00
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CAPRI - Rimozione ad horas dei cartelli e delle iscrizioni «proprietà privata» dal belvedere dell'Arco Naturale. Lo prescrive l'ordinanza che è stata affissa ieri mattina all'albo pretorio del Comune di Capri. Il sindaco Gianni De Martino lo aveva detto già martedì che avrebbe messo in campo tutte le iniziative attivando gli uffici del Comune e dando incarico ai legali «per garantire l'uso pubblico sia del belvedere dell'Arco Naturale che del viottolo e del sentiero di accesso a Tamborio ed alle Grotte del Fieno». Un impegno che ieri si è tramutato in un atto pubblico ufficiale siglato dal responsabile del settore dei lavori pubblici Vincenzo Matassa dopo il sopralluogo e l'ampia relazione del tecnico comunale Mario Cacciapuoti che ha confermato quanto denunciato dal presidente di Capri Excellence Renato Esposito: sulla pavimentazione del belvedere una scritta e sulla ringhiera l'apposizione di un cartello per rivendicare la proprietà «privata» del sito. Proprietà di chi? La firma non c'è, ma per il Comune è chiaro che gli autori del gesto sono i proprietari della casetta adiacente alla via Vicinale, da tempo impegnati in questa particolare contesa. Secondo i tecnici comunali, tuttavia, costoro «non hanno mai esibito alcun titolo di proprietà da cui risulta chiaramente il possesso del territorio in questione» ma «si rifanno semplicemente ad una presunta titolarità derivata da documenti catastali che ai fatti, alla valutazione di oggi, non costituisce nessun titolo della reale proprietà».
 
Nell'ordinanza il responsabile dell'ufficio evidenzia che sia il belvedere adiacente all'Arco sia quello preesistente (sul viottolo che collega l'Arco Naturale al sentiero che porta nella parte alta del promontorio sino in località Tamborio) così come riportato nello stradario municipale del 1958 sono entrambi appartenenti al Comune essendo poi stati anche oggetto, unitamente al consolidamento dell'Arco che rischiava di crollare a causa delle radici arboree che si erano infiltrate nelle pareti rocciose, di importanti e recentissimi lavori di riqualificazione, effettuati dallo stesso Municipio attraverso fondi pubblici e fondi europei. Non solo: tutta la via Arco Naturale, incluso il belvedere in questione, sono affidati alla manutenzione ordinaria, alla pulizia, allo spazzamento e ai prelievi dei rifiuti solidi urbani da parte di personale del Comune.

La strada dell'Arco Naturale e i suoi viottoli da sempre sono stati ritenuti territorio comunale, ne sono testimonianza fotografie e documenti antichi, sin da quando in quell'angolo dell'isola veniva conservato il fieno nelle grotte che ancora ne portano il nome, o pascolavano le caprette che si arrampicavano su quello sperone di roccia impervia. Una testimonianza cartografica è stata anche allegata alla documentazione: si profila un lungo ed articolato contenzioso con i proprietari della casetta, che intanto sono stati diffidati dal Comune a rimuovere le scritte e i cartelli ad horas. In caso di inottemperanza il Comune procederà in danno. Nel provvedimento il Comune diffida anche i proprietari dal limitare o impedire a chiunque l'accesso pubblico alle aree che oggi sono oggetto di contestazione.
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